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Natale e Capodanno: il caro voli colpisce ancora, prezzi alle stelle per tornare a casa

scritto da redazione il 17/12/2024

Con l’arrivo delle festività di Natale e Capodanno, si ripresenta puntuale un problema che affligge migliaia di italiani: l’impennata dei prezzi dei biglietti aerei. Chi desidera tornare a casa per trascorrere le feste con la propria famiglia, specialmente per chi vive al Nord e deve raggiungere il Sud Italia, si trova spesso a dover fare […] Leggi tutto

L’accelerazione del capitalismo digitale e la crisi dell’immaginario cibernetico

scritto da redazione il 16/12/2024

Negli ultimi decenni, l’avanzamento delle tecnologie digitali ha trasformato radicalmente la società. Questa trasformazione, guidata dall’accelerazione del capitalismo digitale, ha reso il linguaggio delle piattaforme tecnologiche e delle reti digitali un elemento dominante nella sfera sociale. Di conseguenza, l’immaginario cibernetico, che un tempo evocava scenari di liberazione, collaborazione e possibilità illimitate, appare oggi confinato alla […] Leggi tutto

Un mondo sospeso tra guerra e pace

scritto da redazione il 13/12/2024

L’ottavo Rapporto sui conflitti dimenticati di Caritas Italiana, “Il ritorno delle armi. Guerre del nostro tempo”, ci offre uno sguardo impietoso su un mondo in cui le guerre non solo persistono, ma si intensificano. Nel 2023, 52 Stati sono stati attraversati da conflitti armati. Pur leggermente in calo rispetto ai 55 del 2022, il dato […] Leggi tutto

Contatti

Associazione Culturale Ciroma - Piazzetta Toscano, 87100 Cosenza.
Tel. +39 0984 28250 / +39 366 4185972

Storia

a cura di Paride Leporace

30 anni di radio ciromaEra tanto tempo fa. Gli anni Ottanta stavano per finire. Dal Canada e dall'incubo emergenziale era tornato tra noi un compagno particolare. Nella sede di una cooperativa attorno a Franco Piperno sono seduti reduci di ogni epoca e provenienza. Alcuni non si incontravano da anni. Altri non avevano mai fatto una riunione assieme. Si fraternizza subito. La compagnia si allarga qualcuno inevitabilmente va via. Si discute molto del sud. Cosenza è sempre stata città attenta ai movimenti. Con l'ausilio del cibo si socializza meglio.

Nasce un'associazione che si battezza con il nome di Ciroma. Parola dialettale calabrese che significa casino misto a caos. La radice semantica proviene dal greco ed evoca i raduni di piazza. Si discute molto della criminalizzazione della Calabria. Nelle lunghe discussioni nella prima bellissima sede nel centro storico l'ideologia perde vigore rispetto al senso comune. Dopo qualche mese si offre un'occasione. Un'associazione di volontariato femminile vende una radio. Frequenza ed attrezzatura. Perplessità ed incertezze, ma alla fine una decina di persona si assumono la responsabilità di firmare una cambiale. Nasce Radio Ciroma.

Dopo aver montato l'antenna e piazzato il ripetitore in un gabbiotto sulle colline siamo in onda
. La comunità diventa eterogenea. Le generazioni si confondono. Spesso fanno festa ed invadono le piazze. Ciromista diventa uno stile di vita, per fortuna non ci sarà mai ciromismo.

L'informazione è spatronata. Utensile di formazione di molti compagni che dopo passeranno alla professione. Ma la radio non si professionalizzerà mai. Il dibattito sulla pubblicità sarà duro. Ma si deciderà di rimanere duri e puri, ma anche poveri. Con continue campagne di finanziamento che alimenteranno "una piccola bambina". Ciroma punto di riferimento durante la guerra del Golfo.

Dalla radio il dibattito ritrasmette le tensioni del postpantera e del nuovo smarrimento. Il municipalismo come potere sostituito diventa il nuovo orizzonte. Mentre il sistema politico va in tilt nasce un programma per le elezioni comunali con dieci tesi per la città. Una lista ed un candidato a sindaco guadagnano percentuali elettorali piccole ma significative. Sulla lunga distanza quel programma contaminerà incredibilmente il nuovo corso della città. La radio continuerà a narrare le mille storie umane del suo vissuto. Scalzone interviene da Parigi, i fuoriusciti cosentini da ogni dove spediscono cassette con programmi preregistrati. Si cambieranno altre due sedi. Verranno sempre risolti guai finanziari enormi ed anche un grande inghippo burocratico sull'assegnazione della frequenza sarà risolta da una battaglia giuridica e politica. La radio della memoria abbevera nuovi soggetti sociali. Gli ultrà aderiscono, un gruppo musicale chiamato Ciroma si impone sulla scena nazionale.

Cambiano volti, generazioni, tendenze ma Ciroma va avanti. A volte gracchia, quando infuria il maltempo è spenta ma la radio è sempre viva. Un cuneo che ha stravolto i canoni della comunicazione.

Oggi sciamano al locale i ciromisti della terza generazione. Hanno nuove consapevolezze. Quella del mondo migliore possibile. Dal sud il sentire radiofonico di Ciroma si oppone al vedere televisivo. L'autodeterminazione produttiva del soggetto intellettuale collettivo è ricca di esperienze. Volti, sensi e corpi che ancora amano, ridono, combattono. Da quei microfoni senti ancora l'elogio della "suprissata" (ottimo salame calabrese) e il rap di Marcos, Vivaldi, un servizio in diretta su un corteo, una corrispondenza da Padova, l'intervento da radio Gap, i Sepultura, la registrazione di Piperno che commenta l'ammainamento della bandiera rossa sul Cremlino. Per quelli che sono andati via e per quelli che verranno il sogno di continuare a tendere la mano verso l'orizzonte dell'utopia. Sperimentazione sociale, riutilizzo della tecnica di scarto. Senza profitto e contro la lebbra del potere.

Sui 105.700 sempre pronti all'esodo e al conflitto attraverso le ali della libera frequenza di Radio Ciroma

Etimologia

a cura del prof. Francesco Di Biase

La voce ciroma si compone di due elementi: un radicale latino, cera, divenuto cira passando nel nostro dialetto, ed un suffisso -oma con valore tendenzialmente dispregiativo. Nella mia ricerca sul lessico cosentino in uso nella media valle della sinistra del Crati fino a Cosenza, ho incontrato, oltre a ciroma, differenti termini di struttura analoga, che mi fanno da testimoni: fracoma (marciume), caloma (caldo asfissiante), sintôma (sonnolenza precorritrice di fastidi più gravi).

Ciroma e fracoma, registrati in un vocabolario del 1895 [1], si mostrano dunque presenti nella nostra espressione, alla fine del XIX secolo. Caloma e sintôma, invece, sono ancora vivi nella lingua parlata e risultano usati anche nel dialetto albanese del mio paese, San Martino di Finita, nella grafia kallomë, nascosta a sua volta dalle desinenze dei casi delle varie declinazioni. Questi vocaboli in -oma sembrano avere le stesse caratteristiche di ematoma, granuloma, epitelioma, ecc., coniati dalle scienze mediche con il significato non certo piacevole di infiammazione, con preciso riferimento a sìntomo, nel concetto originario di segno, indizio, dal greco sýmptôme, avvenimento fortuito.

Per quanto riguarda cira, si può dire che in passato indicava forse anche il cerume, visto che il latino cerumen è attestato più tardi nel latino medievale. Il collegamento semantico tra il suffisso cera e -oma è costituito dal senso di chiasso, fracasso, attribuito a ciroma. Sembrerebbe qui, che il senso negativo espresso con -oma riguardi l'orecchio simboleggiato dalla metafora cera, perché cerumen – come già detto – è posteriore.

A conti fatti, la ciroma è il chiasso che, metaforicamente, va oltre la cera di protezione delle orecchie, penetra fin nei cèlami per mettere in moto qualcosa.

La voce è forse di origine dotta e coniata sulla base degli altri modelli sopraccitati in -oma. Faccio osservare inoltre che molti altri termini hanno lo stesso contenuto, sia pure con sfumature diverse. Ne ricordo alcuni: arribìeddru, rimuràta, bìrbia, ciambaddròtta, scena, lòtanu, pappagaddràta, parapìglia, barabùglia, shtrùsciu, chiàssu ed altri certamente mi saranno sfuggiti.

[1] cfr. Accattatis L. (1895) Vocabolario del dialetto calabrese, Tipografia Patitucci, Castrovillari

Vecchio Sito (2015-2021)

Una copia "statica" del sito web precedente,
online dal 2015 al 2021 circa, conservata a scopo archivistico

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