carcere – Radio Ciroma http://www.ciroma.org Fri, 13 Oct 2023 19:44:20 +0200 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.24 1 aprile H18: Battitura per AMNISTIA – INDULTO http://www.ciroma.org/1-aprile-ore-18-battitura-per-indulto-amnistia/ Tue, 31 Mar 2020 12:21:26 +0000 http://www.ciroma.org/?p=7386

Mercoledì 1 Aprile alle ore 18 battitura dai balconi per richiedere a gran voce INDULTO e AMINISTIA per troppi detenuti delle carceri italiane. 

Facciamo sentire alle persone detenute che non sono sole! LIBERI TUTTI! 

ASCOLTA LO SPOT REALIZZATO DA RADIO CIROMA

      1 Aprile ore 18 - Battitura per INDULTO e AMINISTIA - Radio Ciroma

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Contro la liturgia dell’Antimafia http://www.ciroma.org/contro-la-liturgia-dellantimafia/ Thu, 23 May 2019 11:30:13 +0000 http://www.ciroma.org/?p=7126

"Il Popolo italiano soffre di una grave malattia, la perdita di memoria. Memoria non vuol dire intitolare strade o piazze, o le partecipazioni di massa nei giorni commemorativi del 23 Maggio e del 19 Luglio .. la memoria è quella operante, fare qualcosa di concreto, di tangibile, che si può toccare con mano."

Nell'anniversario della Strage di Capaci, pubblichiamo l'audio integrale dell'incontro "CHI E' STATO" organizzato dall'Associazione Yairaiha onlus lo scorso 10 Maggio al Museo del Presente di Rende con ospite Fiammetta Borsellino, figlia del giudice assassinato dalla Mafia nel 1992. Un incontro denso ed emozionante per i tanti studenti e cittadini intervenuti. Forti le prese di posizione di Fiammetta Borsellino, lontane dalla sterile retorica a cui ci ha abituati l'Antimafia istituzionale. 

 "Politica, Istituzioni e Mafia agiscono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo"

Fuori dai cliché Fiammetta testimonia che non si può e non si deve semplificare il discorso, non esistono buoni e cattivi, e non risparmia critiche ad alcuni magistrati concentrati sul mondo dello spettacolo più che sul loro lavoro. Infine preziosa e spiazzante la sua esperienza diretta nelle carceri, l'incontro con i detenuti e la consapevolezza che il regime del 41bis rappresenta il fallimento dello Stato, una convinzione così profonda che l'ha portata ad incontrare persino i fratelli Graviano "praticamente morti anche loro, come e più di mio padre". 

  interventi di:

Sandra Berardi - Associazione Yairaiha onlus

(dal minuto 6:20) Marcello Manna - Sindaco di Rende

(dal minuto 12:40) Marina Pasqua - Assessore del Comune di Rende

(dal minuto 26:20) Fiammetta Borsellino

(dal minuto 55:55) Ciro Tarantino - Docente Unical

(dal minuto 1:17:01) Maurizio Nucci - Presidente della Camera Penale "Fausto Gullo"

(dal minuto 1:29:00) Lisa Sorrentino - Associazione Yairaiha onlus

(dal minuto 1:31:45) Fiammetta Borsellino

(dal minuto 1:43:40) dibattito con gli studenti

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Cosenza: Annino Mele racconta la tortura del “fine pena mai” http://www.ciroma.org/cosenza-annino-mele-racconta-la-tortura-del-fine-pena-mai/ Wed, 14 Mar 2018 11:16:29 +0000 http://www.ciroma.org/?p=5931

Sabato 17 marzo,alle ore 17:30, presso l'Acquario Bistrot in via Galluppi, l'associazione Yairaiha Onlus e l'infoshop Aut-Left propongono la presentazione del libro "Mai.L'ergastolo nella vita quotidiana" edito da Sensibili alle Foglie.

Partecipano:
Annino Mele - autore del libro
Domenico Bilotti - ricercatore di diritto ecclesiastico e canonico all'UMG
Sandra Berardi - presidente dell'Associazione Yairaiha Onlus

"L’assenza di un fine pena certo può essere considerato il primo basilare dispositivo su cui si fonda l’istituto dell’ergastolo, ed è questa durata infinita della pena che la rende specifica nella sua quotidiana esecuzione. Si potrebbe dire che se con la pena di morte lo Stato toglie la vita a una persona, con l’ergastolo se la prende."

In questo libro Annino Mele racconta l’esperienza quotidiana del carcere, vissuta da un uomo il cui fine pena è fissato al 99/99/9999. Mai. Una narrazione che svela senza reticenze il falso mito della funzione rieducatrice del carcere e quello della presunta virtualità dell’ergastolo nel sistema penale e giudiziario attuale. Come se questa pena non fosse realmente scontata dagli ergastolani. Un libro che descrive i dispositivi del carcere, le sue banali violenze quotidiane (che si possono tradurre in un dispetto o in un suicidio), i suoi misteri irrisolti (come l’epidemia di febbre Q nel carcere del Bassone e le voci che sotto a quelle fondamenta sia stata sepolta la diossina di Seveso). L’interrogativo che questo libro vuole porre è se non sia giunto il momento di abolire la pena dell’ergastolo.

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“Storia di Antonia.Viaggio al termine di un manicomio”: sabato la presentazione con gli autori http://www.ciroma.org/storia-di-antonia-viaggio-al-termine-di-un-manicomio-sabato-la-presentazione-con-gli-autori/ Wed, 14 Feb 2018 09:35:40 +0000 http://www.ciroma.org/?p=5197 Per il suo quarto appuntamento stagionale, Aut-Left Infoshop si sposta da Casa Acquario agli spazi dell'Hotel Centrale Occupato, a due passi da Corso Mazzini e Viale Parco.

Sabato 17 febbraio alle ore 17 avremo il piacere di presentare il bellissimo "Storia di Antonia. Viaggio al termine di un manicomio", edito per Sensibili alle foglie, alla presenza degli autori Dario Stefano Dell'Aquila e Antonio Esposito. Interverranno Oscar Greco (ricercatore Unical) e Giorgia Oranges (Collettivo Autonomo Studentesco Cosenza).

"Ci legavano come Cristo in Croce". Le parole di Antonia Bernardini restituiscono l'inferno nel quale è costretta a vivere gli ultimi 15 mesi della sua vita: l'opg di Pozzuoli, dove viene internata, a seguito di un banale diverbio, in attesa di un processo che non si svolgerà mai. Antonia muore a causa delle ustioni riportate per l'incendio del letto di contenzione sul quale era legata da 43 giorni. La sua fine atroce destò scalpore, portò il tema dei manicomi criminali al centro del dibattito pubblico, determinò la chiusura dell'istituto puteolano. Venne istruito anche un processo che, dopo le condanne in primo grado, si concluse in appello senza colpevoli. Per oltre 40 anni, su questa storia è calato il silenzio. Qui se ne offre una ricostruzione completa, realizzata recuperando materiale d'archivio inedito, il dibattito dell'epoca, le testimonianze dei diversi protagonisti. Un lavoro che tesse una dolorosa ma avvincente trama narrativa, nella quale ritroviamo, con Antonia, la vita di altre donne, vittime di quella stessa violenza istituzionale, e il dispositivo psichiatrico, le cui logiche e prassi, seppure metamorfizzate, ripropongono, ancora oggi, l'orizzonte manicomiale.

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Domani presidi di solidarietà per l’abolizione dell’ergastolo. http://www.ciroma.org/domani-presidi-di-solidarieta-per-labolizione-dellergastolo/ Sat, 09 Dec 2017 15:47:23 +0000 http://www.ciroma.org/?p=4652 Domenica 10 dicembre, per l’anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, migliaia di detenuti e tutti gli uomini ombra, digiuneranno per affinché l’ergastolo, la pena di morte in vita, possa essere cancellato per sempre dal nostro ordinamento. Una barbarie giuridica e soprattutto una vergogna umana. Assieme agli ergastolani digiuneranno familiari, intellettuali, artisti, attivisti, semplici cittadini per dare voce e dignità ad una lotta che da troppi anni viene strumentalizzata dalla politica per alimentare la fabbrica penale nell’indifferenza di buona parte della società che, ancora oggi, è convinta che l’ergastolo equivale a 25 anni di carcere.
L’ergastolo è la condanna più crudele che la mente umana possa aver concepito, più crudele dei delitti stessi che prevedono questa condanna.

Una condanna senza tempo che rende vano qualsiasi tentativo di cambiamento o di rielaborazione critica della propria vita, dei propri crimini, delle ferite aperte in una società che non si ferma a riflettere sulle devastazioni sociali, prima ancora che ambientali, che sono state perpetrate al sud. Territori dove la presenza dello Stato si manifesta solo in divisa o con amministratori abbuffini che continuano a ricattare la gente e a speculare sui bisogni, creando miseria economica ed umana. Ed è proprio qua che anche le mafie e le c.d. criminalità organizzate trovano terreno fertile. Quelle riconosciute come tali e quelle dei colletti bianchi che pure all'ergastolo non ci finiranno mai.

Alla retorica securitaria tripartisan fa troppo spesso da cornice un’antimafia di sola facciata che ha costruito l’ennesimo carrozzone che recita da oltre 25 sempre lo stesso copione funzionale alla gestione della paura e delle politiche penali. Le poche voci libere, che si “sporcano le mani” realmente (dentro e fuori le carceri) cercando di costruire alternative concrete, non hanno spazio.
Quasi fosse un disegno preordinato, un circolo vizioso dove si rincorrono fatti e luoghi, dove si bruciano vite da vittime o da carnefici. Assassino o vittima del proprio fratello di strada. Fratelli di sangue che dovrebbero lottare assieme alla propria gente per un riscatto reale del sud. Lottare assieme per la giustizia sociale, sottraendosi aprioristicamente ai meccanismi perversi di un potere malato che porta morte e galere per la gente del sud.


Domenica all'esterno dei penitenziari di Cosenza, Bari e Napoli si terranno dei presidi di solidarietà per rendere visibile lo sciopero della fame dei detenuti, per dare voce alle ragioni di questa lotta. A Cosenza l’appuntamento è per le 12 di domenica sotto il carcere di via Popilia, a Bari alle 11 e a Napoli dalle 10 sotto il carcere di Secondigliano.


Non lasciamoli soli!
Cosenza contro il Carcere, Non Solo Marange – collettivo di mutuo soccorso Bari, Liberiamoci dal carcere - Napoli.

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