Unical – Radio Ciroma http://www.ciroma.org Fri, 13 Oct 2023 19:44:20 +0200 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.24 Studenti senza Frontiere http://www.ciroma.org/studenti-senza-frontiere/ Tue, 25 Sep 2018 07:09:30 +0000 http://www.ciroma.org/?p=6941

Si chiama “Studenti senza frontiere” e punta all’integrazione degli studenti internazionali dell’Università della Calabria, il progetto di Servizio Civile Universale presentato dall’Associazione culturale Entropia per l’anno 2018. Il progetto coinvolgerà quattro volontari in attività di welcoming ed organizzazione di iniziative interculturali, in collaborazione con la rete dei partners coinvolti.

Il Bando per la selezione dei volontari scade il 28 settembre. Possono partecipare i giovani dai 18 ai 29 anni (non compiuti). Per avere informazioni aggiuntive sul progetto, sui requisiti e le modalità di partecipazione, è possibile contattare direttamente l’Associazione Culturale Entropia presso il DAM (Polifunzionale Unical) o visitare il sito entropiaunical.blogspot.com

Il Servizio Civile Nazionale opera nel rispetto dei principi della solidarietà, della partecipazione, dell’inclusione e dell’utilità sociale nei servizi resi, anche a vantaggio di un potenziamento dell’occupazione giovanile. Rappresenta quindi un’opportunità di formazione sul campo, un’occasione unica per i tanti giovani che scelgono di impegnare un anno della propria vita a favore degli altri. Diventare volontario del Servizio Civile è un modo concreto per contribuire attivamente alla costruzione di una società più inclusiva e solidale.

Ospite di Appunti di Sopravvivenza Daniela Ielasi dell'Associazione Entropia ci ha descritto meglio il progetto. Buon Ascolto.

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Sicurezza: Alimentare insensate paure per coprire le vere problematicità http://www.ciroma.org/sicurezza-alimentare-insensate-paure-per-coprire-le-vere-problematicita/ Mon, 23 Apr 2018 13:56:10 +0000 http://www.ciroma.org/?p=6600 Lo scorso venerdì si è tenuta nell’aula ssp1 del dipartimento di Scienze Politiche, un’assemblea pubblica sul tema della sicurezza all’interno del campus convocata a seguito dell’ultimo, ambiguo, atto vandalico verificatosi la notte del 4 aprile all’interno del cubo del dispes. 

Come Progetto Azadi all’indomani degli atti vandalici perpetrati ai danni del cubo 18c del disu rispondemmo occupando l’aula f4 dello stesso cubo, perché riteniamo che solo facendo vivere gli spazi deserti dell’Unical si può garantire sicurezza, e non attraverso la militarizzazione del campus o, peggio ancora, attraverso la chiusura degli spazi. Ad oggi, l’unica “incursione” vandalica ai danni di quel cubo si è verificata nel periodo delle vacanze natalizie, quando il campus era semideserto. Abbiamo dimostrato e stiamo dimostrando che ciò che occorre per rendere sicuri i nostri spazi, eventualmente per strapparli al degrado e all’abbandono, non sono i presidi di forze dell’ordine, la chiusura anticipata, la blindatura o le telecamere ad altissima risoluzione, bensì la socialità, l’aggregazione, il confronto e la condivisione di spazi e saperi tra studenti e tra studenti e docenti. All’interno di quello spazio autogestito abbiamo realizzato iniziative culturali, artistiche, politiche, cineforum e lezioni con i docenti di quest’università. La nostra idea di sicurezza quindi, più che sciorinarla nuovamente alle orecchie dei piani alti dell’Unical preferiamo praticarla quotidianamente. Per questo motivo in quell’assemblea abbiamo posto nuovamente e animatamente all’attenzione del rettore e dell’assemblea (in uno dei pochissimi momenti di discussione organizzati) quelle che secondo noi sono le vere drammaticità e le priorità che dovrebbero essere nuovamente discusse nel dibattito politico dell’Unical.


L’Università della Calabria ha assunto le sembianze di un comitato d’affari e di un palcoscenico per il Partito Democratico e la giunta regionale. Uno degli ultimi avvenimenti dimostra questo. Parliamo del recente caso dei fondi per l’edilizia sociale destinati ad un progetto pilota per la realizzazione di edifici sperimentali, trasformati in stipendi per i collaboratori di alcuni docenti universitari e un assessore regionale. Per non parlare delle innumerevoli volte in cui un campus, che dovrebbe essere autonomo e critico rispetto al potere politico, è diventato una vetrina per Oliverio e la sua giunta nonché per il Ministro degli Interni Marco Minniti. A tal proposito, riprendendo uno shakespeariano articolo uscito sulla Gazzetta del Sud, “lo shock da parte dei professori che si sono trovati buchi enormi nelle porte” avremmo voluto vederlo quando ad essere vandalizzato è stato il diritto al dissenso, in occasione della contestazione da parte di studenti, docenti, occupanti di case, migranti e disoccupati del suddetto Dem Minniti, quando il corteo venne brutalmente caricato mentre tentava pacificamente di esporre uno striscione sul ponte scoperto e in questo contesto uno studente venne ferito ad un occhio proprio da un poliziotto.
L’Unical di cui stiamo parlando è un’università sempre più escludente. Negli ultimi anni ha visto aumentare in maniera spropositata la tassazione, mentre IL RETTORE, dopo aver causato un buco nel bilancio di ben 2,3 milioni dovendo restituire al MIUR i fondi del PON-I Contact senza dare spiegazioni in merito (tra le altre cose i verbali di CdA e senato accademico fioccano di OMISSIS) e aver stretto il cuneo fiscale sui redditi medi e bassi sbeffeggiando gli studenti “più poveri”, tentava di mistificare l’ennesimo scempio del diritto allo studio millantando di aver allargato la fascia di esenzione dal pagamento. Niente di più falso, poiché tale allargamento è solo apparenza, i valori ISEE infatti si sono alzati per tutti in seguito alla finanziaria adottata dal governo Renzi (non vuol dire che siamo tutti più ricchi, ma semplicemente più tassati) patrimonializzando ulteriormente i beni posseduti dai ceti medio-bassi, escludendo una tassazione realmente progressiva che costringe i poveri a pagare quanto i ricchi. L'innalzamento quindi, ad una fascia maggiore di esenti dal pagamento è pura apparenza numerica che non corrisponde a nulla di concreto. Il tutto si colloca coerentemente nel contesto di smantellamento dell’Università pubblica che i “governicchi” di diverso colore politico portano avanti da anni, dalla Gelmini al governo Renzi (ultimi tagli totali su ricerca e università pubblica ammontano a ben 10 milioni). La ricerca è ormai ridotta all’osso, divenuta mera palestra di precarietà, le università ridotte a parcheggi sociali dove attendiamo di laurearci in precarietà e disoccupazione con il massimo dei voti e un voucher omaggio gentilmente elargito dai vicini call center.


In questo contesto la militarizzazione del campus e quindi la richiesta dell’intervento degli agenti in divisa, che hanno il compito di controllare gli studenti, rappresenta un’ulteriore tappa verso la privatizzazione dell’Università e la criminalizzazione di una generazione valutata, sfruttata ed ora anche sorvegliata e punita.
Come risposta a tutto ciò, crediamo sia essenziale ridefinire i rapporti tra gli studenti e tra gli studenti e i docenti, al fine di creare un corpo sociale coeso, capace di ricercare una sicurezza sociale fatta di luoghi di condivisione e cooperazione, luoghi di dialogo e confronto che sappiano essere fucina di cultura critica, dove si agisca con determinazione per sconfiggere l’(in)cultura della paura (tanto cara e redditizia a tutta la classe dirigente e politica di questo paese) che genera diffidenza verso l’altro e insicurezza per il futuro.

Progetto Azadì

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Da giovedì a Rende “Arts for Equality” http://www.ciroma.org/da-giovedi-a-rende-arts-for-equality/ Tue, 20 Mar 2018 13:40:16 +0000 http://www.ciroma.org/?p=6161 In occasione della settimana contro il razzismo da Giovedì 22 Marzo si apre a Rende "Arts for Equality" tre giorni di incontri e iniziative culturali contro l'intolleranza e le discriminazioni, realizzate dal Comune di Rende in collaborazione con molte associazioni dell'area urbana e le diverse comunità che abitano il nostro territorio. 

Radio Ciroma seguirà da vicino le iniziative con interviste, incursioni radiofoniche ed una speciale programmazione musicale dedicata alla musica del mondo, ogni giorno a partire dalle ore 18.

Simona De Maria ai microfoni di Cafe Istanbul presenta Arts for Equality 

      Arts for Equality - Simona De Maria

Giovedì 22 Marzo alle 9:30 al Cinema Garden - proiezione del documentario "IBI" di Andrea Segre 

Il corso di laurea magistrale in Scienze della cooperazione del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Unical presenta agli istituti superiori rendesi il documentario di Andrea Segre realizzato in collaborazione con Matteo Calore con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou, “Ibi” protagonista della storia, artista nigeriana approdata a Castelvolturno.
Alla proiezione seguirà il dibattito con gli studenti al quale parteciperanno la ricercatrice Maria Francesca D’Agostino e il ricercatore Maurizio Alfano. Modera l’incontro la giornalista Simona De Maria.

      presentazione IBI - Maria Francesca D'Agostino

 
La visione di “Ibi” sarà poi dedicata alla città sempre al Museo del Presente alle 19:30 per proseguire con il dibattito a cui parteciperà il co-regista Matteo Calore.
La serata si concluderà con il laboratorio di cucina magrebina e senegalese.


Venerdì 23 Marzo, sempre al Museo del Presente alle 16:30 spazio ai più piccoli con il laboratorio di letture interculturali a cura di Teca.
La lettura sarà live e corredata da immagini e musica. In particolare saranno proposte letture per bambini e ragazzi della tradizione nord europea, africana ed asiatica.
Si prosegue con l’esposizione d’arte migrante e la sfilata di costumi tradizionali a cura delle associazioni Daawa, comunità nigeriana e ASeCo.

 
Il centro d’accoglienza Amos presenterà, poi, lo spettacolo teatrale “Indovina SE viene a cena” esito del laboratorio di teatro-danza canto e doppiaggio svolto dagli ospiti del CAS di Arcavacata.
Lo spettacolo è stato scritto con gli ospiti del centro, ed è occasione originale per evidenziare attraverso l’ironia gli stereotipi e i pregiudizi esistenti nella nostra società.


Sabato 24 marzo, sempre al Museo del Presente, si comincia alle 16:30 con il laboratorio “Girotondo di danze” a cura di Benessere Bambino e con la collaborazione della comunità brasiliana.
Il Laboratorio propone ai bambini un viaggio immaginario tra le culture e i popoli del mondo attraverso le danze tradizionali dei vari paesi. 


La giornata conclusiva di Arts for equality proseguirà con la premiazione del concorso “ColoraRende” promosso dall’assessorato alla cultura del comune di Rende in collaborazione con l’associazione Sottosuolo e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado presenti sul territorio comunale, dal titolo “Tanti modi di essere uguali: vivere insieme in una città inclusiva e anti-razzista”.

 

Per il programma completo e gli aggiornamenti segui la pagina Arts for Equality

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Defend Afrin: Domani corteo di solidarietà a Roma, bus anche da Cosenza. http://www.ciroma.org/defend-afrin-domani-corteo-di-solidarieta-a-roma-bus-anche-da-cosenza/ Fri, 16 Feb 2018 09:52:03 +0000 http://www.ciroma.org/?p=5252 ANCORA POSTI LIBERI - AUTOBUS DA COSENZA

Partenza ore 6 Cosenza autostazione / 6:15 Università della Calabria. Per info e adesioni contatta il 338/9908701

17 FEBBRAIO h 14 p.za dell'Esquilino, Roma. 

★FERMIAMO I BOMBARDAMENTI TURCHI SU AFRIN-ROJAVA
DA KOBANE AD AFRIN LA RESISTENZA CURDA COMBATTE PER L'UMANITA'
★LIBERTA' PER OCALAN E LE/I PRIGIONERE/I POLITICI
★PACE E GIUSTIZIA PER IL KURDISTAN

Il popolo curdo sta attraversando una situazione drammatica, perseguitato in #Turchia dal regime di #Erdogan, che distrugge i villaggi nel kurdistan iracheno, che muove la guerra e bombarda il Cantone di Afrin complici Russia, Usa e UE.

Dopo il presunto golpe, Erdogan ha riempito le galere di oppositori tra cui migliaia di curdi, compresi sindaci e deputati HDP anche i due co-presidenti Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ, mentre tutto il mondo trepida per la sorte del leader Ocalan.
Ora l'escalation turca con l'aggressione militare al Cantone di Afrin per annettersi quel territorio, nell'intenzione esplicita di distruggere l'esperienza della rivoluzione in #Rojava.

La criminale guerra dichiarata dal regime turco contro il popolo curdo portatore di istanze di pace e giustizia, pone oltremodo la preoccupazione sulle sorti del leader Ocalan di cui non si hanno più notizie da due anni.

Per perorare la sua vicenda, a Strarburgo davanti la sede del Consiglio di Europa, è in corso da mesi un presidio del movimento curdo, a cui si aggiungerà dall'8 febbraio “la marcia internazionale per la liberazione di Ocalan, delle/dei prigioniere/i politici, per la pace e giustizia in Kurdistan”, che si concluderà con una grande manifestazione a Strarburgo il 17 febbraio, nel 19° anniversario dell'intrigo internazionale che consegnò il leader Ocalan nelle mani della Turchia.

In contemporanea della Marcia a Strasburgo intendiamo manifestiamo insieme alla comunità curda a #Roma. Sarà l’occasione per mostrare ancora una volta al mondo quanto l’Italia sia vicina al popolo curdo e non dimentichi le responsabilità del governo italiano quando Ocalan giunse in Italia per chiedere asilo politico, soprattutto per rinnovare l'attenzione e l'impegno nella ricerca di una soluzione pacifica per quel popolo perseguitato.

Temiamo per la vita del leader Ocalan, vista la situazione di assoluto isolamento divenuta ormai pratica costante per tutte/i le/i detenute/i politici. La sua presenza è fortemente necessaria , rappresenta la speranza di un cambiamento radicale rispetto alle logiche degli Stati, che impediscono ai popoli di viveri liberi, in armonia e cooperazione sociale.

Il leader Ocalan deve vivere e tornare libero, per contribuire a riaprire il dialogo di pace e realizzare una condizione giusta e duratura per il popolo curdo e per tutti i popoli della regione
mediorientale.

PACE E LIBERTA' PER IL POPOLO CURDO E I POPOLI DEL MEDIO ORIENTE
A FIANCO DI AFRIN CHE COMBATTE E RESISTE PER L'UMANITA'

UIKI Onlus
Comunità Curda in Italia
Rete Kurdistan Italia

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UniCal: Crisci e i rappresentanti sono “imprenditori della paura”. Il comunicato di Azadì. http://www.ciroma.org/unical-crisci-e-i-rappresentanti-sono-imprenditori-della-paura-il-comunicato-di-azadi/ Tue, 13 Feb 2018 09:58:29 +0000 http://www.ciroma.org/?p=5170 Cosa vogliono i rappresentanti della paura.

Le ultime dichiarazioni dei rappresentanti degli studenti e del magnifico rettore alimentano il falso allarmismo sull’ateneo poco sicuro. I rappresentanti degli studenti, in primis il senatore accademico, invocano sempre più prevenzione, puntando l’indice verso il rettore, reo di aver attuato un netto taglio alla vigilanza notturna. L’intero Consiglio degli studenti chiede a gran voce, oltre all’aumento del numero dei vigilanti, un eventuale accordo con carabinieri ed esercito, con l’obiettivo di assicurare la tranquillità e l’incolumità fisica degli studenti. Studenti che nel loro tragitto verso casa, devono per forza passare in questo cupo e tetro campus, che muore quotidianamente sotto i colpi dell’apatia e della mancata partecipazione attiva.


In realtà i dogmi della sicurezza e del controllo sono già in atto e presto accresceranno la loro mole coercitiva. Infatti è stato già stipulato un accordo con l’associazione nazionale carabinieri ed è imminente quello con l’associazione nazionale polizia. Da qui a breve ci troveremo ancor di più in un ateneo iper-sorvegliato grazie ad ulteriori accordi: telecamere ad altissima risoluzione e una spesa pubblica da 11 milioni di euro per l’installazione dell’illuminazione a led nell’intero campus.
Con queste affermazioni, i rappresentati degli organi istituzionali di questo ateneo, si inseriscono a pieno titolo, nella categoria dei peggiori imprenditori della paura. Non adatti al ruolo di chi dovrebbe dare risposte e soluzioni, cercano consenso con dichiarazioni roboanti, da chi è compresso tra ritmi frenetici e binari imposti, impoverito, reso insicuro, precario.
Lo spettro della sicurezza è agitato per normalizzare e imporre il processo di distruzione dell’università pubblica.
Uno spazio autonomo, luogo di partecipazione politica, sociale, culturale e di innovazione è stato trasformato in posto fatto solo di percorsi di esclusione, di finta eccellenza dove è sempre più difficile accedere ad un’istruzione di qualità a vantaggio del solo profitto economico.
I rappresentati hanno agito nella trasfigurazione di un bene comune in luogo neutro, verticale, in mero erogatore di crediti e lezioni, sono stati in silenzio e hanno avallato la sua trasformazione in posto classista, escludente, chiuso. In realtà l’università dovrebbe essere uno spazio aperto a tutti, dove intessere relazioni, creare discussione, partecipazione, contraddizioni.
Dal punto di vista degli imprenditori della paura, gli studenti non devono vivere liberamente i luoghi che attraversano, sono minacciosi per l’ordine desiderato, vanno allontanati, sono ciò che deturpa l’università vetrina, coloro che chiedono servizi gratuiti e di qualità, che contestano la chiusura dei corsi e dei dipartimenti e si battono contro l’apertura di servizi commerciali all’interno del campus. L’università deve essere un luogo di pochi e privilegiati eletti, questo è l’obiettivo della tanto sbandierata ricerca di sicurezza, ordine e controllo.


Noi invece non vorremmo un luogo recintato, non la polizia fra i cubi, non le telecamere nei luoghi di socialità e studio, ma maggiori investimenti culturali, una università pubblica e gratuita, con al centro la sicurezza sociale, da costruire collettivamente, e non la sicurezza come misura restrittiva della cultura e della libertà.

Progetto Azadì

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