femminicidio – Radio Ciroma http://www.ciroma.org Fri, 13 Oct 2023 19:44:20 +0200 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.24 Migliaia di donne in Piazza in tutta la Turchia. L’8 marzo, prima e oltre! http://www.ciroma.org/migliaia-di-donne-in-piazza-in-tutta-la-turchia-l8-marzo-prima-e-oltre/ Fri, 13 Mar 2015 14:54:58 +0000 http://www.ciroma.org/?p=989 Una giovane studentessa, Özgecan Aslan, è stata uccisa l’11 febbraio a Mersilin città a sud ovest della Turchia asiatica, ben lontano dai lustrini delle ormai occidentalizzate grandi città. La giovane è stata uccisa per aver resistito, usando dello spray al peperoncino ad uno stupro, stupro compiuto da un autista di un mini bus del servizio urbano. L’uomo, si è alterato quando la ragazza ha iniziato a usare lo spray, così, ha deciso di ucciderla accoltellandola.

Dopo l’uccisione ha chiesto l’aiuto di un amico e del padre per sbarazzarsi del corpo di Özgecan, che hanno infine bruciato. L’abbigliamento di Özgecan è stato discusso più del suo omicidio sui media turchi, cosa che, probabilmente, ha portato la rabbia nelle strade di tutta la Turchia. Poche ore dopo l’arrivo della notizia dell’uccisione della giovane, infatti, migliaia di donne sono scese nelle piazze per contestare le politiche dell’Akp, partito di Erdogan, che favoriscono indirettamente gli abusi sulle donne.

La dignità delle donne in Turchia viene costantemente attaccata da dichiarazioni di molti uomini politici che non riconoscono la parità tra uomo e donna, uomini politici che dai loro salotti e dai loro palazzi danno la responsabilità dell’essere stuprate alle donne se vestono in “modo poco consono per la morale musulmana” e che consigliano dalle TV di non ridere in presenza di uomini. Gli slogan del movimento femminista turco sono forti e determinati contro le politiche dell’Akp, uno degli slogan che si è sentito riecheggiare nelle piazze e nelle strade della Turchia: << Özgecan Aslan è la nostra rivolta per la libertà di tutte le donne>>. Özgecan è stata uccisa a vent’anni dal potere dell’uomo. Il patriarcato che l’ha uccisa, si è schierato contro le donne e gli uomini che da quasi un mese sfilano nelle piazze per urlare la loro rabbia e il loro desiderio di libertà

Özgecan era una donna, una studentessa ma era soprattutto una Alevi, una delle minoranze oppresse dallo stato turco, obiettivo della violenza dei nazionalisti. L’uomo che l’ha uccisa ed i suoi complici erano membri del MHP (Partito del Movimento Nazionalista) il partito dell’estrema destra nazionalista a cui appartiene anche il sindaco di Tarsus città natale della giovane.

In prima fila nelle proteste di piazza degli scorsi giorni abbiamo visto il gruppo anarchico DAF, i gruppi femministi universitari, madri, uomini in minigonna, schiere di polizia che non hanno avuto timore a fermare giovani donne che volevano esporre striscioni, com’è successo nei pressi di piazza Taxim ad Istanbul dove un gruppo di donne è stato fermato dalla polizia per aver esposto uno striscione da unpalazzo della nota piazza.

Le donne turche fino all’8 marzo, giorno in cui ci sono state grandi manifestazioni di piazza in tutta la Turchia, hanno continuato e continueranno a manifestare chiedendo il conto per tutti i femminicidi, e lottando finché nessuna donna sarà più uccisa, affermando che gli omicidi delle donne sono omicidi politici e gridando: “Le donne assassinate sono la nostra rivolta”.

Finestra sul vicino oriente @Elma

kadin

]]>