Rom – Radio Ciroma http://www.ciroma.org Fri, 13 Oct 2023 19:44:20 +0200 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.24 Fiore Manzo: “Salvini non conosce la questione rom” http://www.ciroma.org/fiore-manzo-salvini-non-conosce-la-questione-rom/ Thu, 21 Jun 2018 22:43:54 +0000 http://www.ciroma.org/?p=6824

A poche ore dall'ennesimo attacco di Matteo Salvini al popolo rom e sinti abbiamo raccolto l'opinione di Fiore Manzo, attivista cosentino e coordinatore regionale della Fondazione Romanì Italia. Nelle sue parole lo sdegno e la rabbia di tutti noi. 

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      Fiore Manzo su Salvini

FB: fondazioneromanidelegazionecalabria

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E quindi molti Rom non ci sono più http://www.ciroma.org/e-quindi-molti-rom-non-ci-sono-piu/ Fri, 16 Oct 2015 15:48:27 +0000 http://www.ciroma.org/?p=1726 E quindi molti Rom non ci sono più, finalmente scacciati per il bene del decoro e dello sviluppo cittadino. Adesso dovrebbe iniziare una nuova pagina per Cosenza. Da oggi in poi non ci saranno più editori a taglieggiare giornalisti precari che vogliono fare il loro lavoro; l’occupazione in picchiata riprenderà magicamente dischiudendo un mondo di lavoro e prosperità economica; le centinaia di famiglie che avrebbero diritto ad una casa non avranno più questo problema e magicamente avranno una casa popolare; i precari e i disoccupati sfortunati che nel nuovo ciclo aureo non si saranno immediatamente ricollocati avranno un reddito a cui attingere e la criminalità sarà un pallido ricordo. Nasce cosi una nuova Cosenza. Certo ancora ci sono neri, omosessuali, ultras, drogati, piccoli spacciatori. C’è un elenco interminabile di cattivi che vanno stanati, educati e cacciati.

Verrebbe da riderci se non fosse cosi grave e grossolano il livello di alterazione della realtà che hanno imposto nella crisi alimentando una guerra tra poveri, costruendo un nemico immaginario catalizzatore delle ansie e delle insicurezza di questa crisi sociale infinita. Cosi si possono mettere al sicuro quei criminali della politica che a Roma votano i tagli alla spesa pubblica e ai servizi e poi gridano al “prima gli italiani”, cosi si costruisce un’enorme arma di distrazione di massa funzionale alla preservazione della povertà e della precarietà. Lo abbiamo detto che la soluzione di Occhiuto era uno sgombero soft e cosi è stato. Lo avevamo detto che ci faceva ribrezzo un’opposizione fatta di capetti xenofobi e demagoghi razzisti che attaccava la destra da destra, non chiedendo politiche più inclusive ma una maggiore decisione per il decoro di questa città. Questo spettacolo barbaro non è il peggio che abbiamo visto però. La crisi ha cambiato e incattivito la città, sulle macerie della solitudine e dei diritti sociali cresce la gramigna della xenofobia, nel deserto della speranza fanno da padroni gli imprenditori della paura che si scatenano contro gli ultimi e scodinzolano davanti ai poteri forti. La politica è lo specchio fedele di questo deserto, un megafono della solitudine sociale che si fa messaggio rancoroso e razzista. Gli anni che verranno saranno durissimi e non ci saranno generici appelli alla solidarietà e all’accoglienza che ricostruiranno un’altra città, servirà una stagione durissima di lotta per i diritti sociali sporcandoci le mani nelle contraddizioni di questa società brutta, sporca e cattiva.. Per combattere la guerra tra poveri dobbiamo scacciare la povertà senza meravigliarci davanti al povero incattivito, ma con la rabbia infinita verso chi costruisce questo deserto sociale e lo chiama decoro.

Francesco Campolongo – Segretario Cittadino di Rifondazione Comunista

 

 

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Integrazione in svendita. Ancora sulla questione rom http://www.ciroma.org/integrazione-in-svendita-ancora-sulla-questione-rom/ Sat, 03 Oct 2015 10:03:49 +0000 http://www.ciroma.org/?p=1597 Che il grado di imbarbarimento della politica cosentina fosse ben oltre i limiti di guardia lo sapevamo già, ma la vicenda rom ha rivelato paradigmaticamente il livello di barbarie che domina il consiglio comunale.
Il sindaco Occhiuto, che durante l’allestimento della tendopoli preannunciava la risoluzione dignitosa del problema, a Settembre ha svelato le carte: dopo tre mesi in una tendopoli invivibile, nel bel mezzo della fauna da cui i rom secondo la sua ricostruzione sarebbero stati liberati (topi e serpenti), le politiche di inclusione e integrazione abitativa pomposamente preannunciate altro non sono che una buona uscita di 600 euro a capofamiglia e di 300 per il resto dei familiari. Dovrebbero essere 120 mila euro complessivi che difficilmente porteranno ad un processo di inserimento abitativo visto che, non è certo un segreto, senza un adeguato percorso per una famiglia rom è molto difficile trovare un alloggio sfidando problemi amministrativi e pregiudizi culturali. Pregiudizi culturali ampiamente assecondati dalle considerazioni contenute nella delibera di giunta n.75 che definire “lombrosiana” è perfino eufemistico. Di fatto, in silenzio, molti sceglieranno di andarsene cosi che la risoluzione del problema non sarà stata altro che uno sgombero soft.
Per fortuna del sindaco, per quanto possa sbagliare, ci sarà sempre un’opposizione capace almeno di eguagliarlo. Il prode Ambrogio, in questi anni troppo distratto dalle sirene del governo renziano tanto da non accorgersi dei tagli al welfare, all’edilizia pubblica, dell’assenza di investimenti nel lavoro e sempre pronto a denunciare quei senza casa che per disperazione occupano, si riscopre paladino del welfare al grido di “prima gli italiani”, come un Salvini qualsiasi. Una volta dalla sinistra ci si sarebbe aspettato che si chiedesse conto alla giunta dell’incapacità di politiche inclusive rivendicando la garanzia dei diritti sociali per tutti (italiani e non) vista la presenza di svariate abitazioni vuote (come spesso segnalato dai movimenti del territorio). Invece Ambrogio, assieme a tutti i firmatari della richiesta di un consiglio comunale straordinario, sceglie di emulare la Lega Nord facendo finta di non sapere che la guerra tra poveri viene alimentata da governi che tagliano sui servizi (come quello nazionale e regionale che sostiene) e da rigurgiti populisti ben rappresentati nella sua compagine.
Per risolvere ragionevolmente la questione sarebbe bastato seguire le linee guida dell’ “Agenda Rom e Sinti” con processi partecipati e graduali di inclusione abitativa e lavorativa, come suggerito dalle associazioni del territorio, partendo dalla consapevolezza che l’unico modo per scongiurare guerre tra poveri è combattere la povertà e non alimentare rivalità etniche. Ma non c’è molto da aspettarsi da chi sostiene l’austerità e il taglio dei servizi, semplicemente la sinistra oggi non siede più tra i banchi del consiglio comunale cosentino. Noi lavoriamo affinché tra qualche mese non sia più così!

Francesco Campolongo – segretario cittadino del Partito della Rifondazione Comunista

foto: mmasciata.it

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Rom: cosa si dice in città http://www.ciroma.org/rom-cosa-si-dice-in-citta/ Mon, 15 Jun 2015 11:53:01 +0000 http://www.ciroma.org/?p=1349 Rom: cosa si dice in città

Continua il nostro lavoro d’inchiesta sulla comunità Rom. Stavolta siamo stati per le strade del centro a tastare il polso dei cosentini sulla questione tendopoli Vaglio Lise. Pareri contrastanti, anche diametralmente opposti tra loro. Giudicate voi: questo è il meglio (o il peggio) di quello che si dice in città.

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A casa dei Rom http://www.ciroma.org/a-casa-dei-rom/ Sat, 06 Jun 2015 11:13:21 +0000 http://www.ciroma.org/?p=1293  A Casa dei Rom

Siamo stati nell’area di Vaglio Lise per controllare lo stato di avanzamento dei lavori della tendopoli che dovrebbe ospitare circa 250 cittadini rom, in parte provenienti dal FerrHotel (di cui il TAR ha imposto la restituzione) in parte dal campo poco distante (che si intende progressivamente sgomberare).

Abbiamo sentito direttamente la loro voce, un coro unanime di dissenso per una soluzione d’emergenza che non risolve il problema abitativo né quello igienico-sanitario (abbiamo documentato il degrado della zona immediatamente circostante la tendopoli), ma contribuisce solamente ad aumentare il distacco dei rom dal tessuto sociale, ghettizzandoli, isolandoli e privandoli della loro libertà.
Pensiamo che una manciata di tende montate in tutta fretta, a tiro di schioppo dalla strada, rappresentino l’ennesimo farsesco tentativo di eludere il problema abitativo in città, che non ha e non deve avere colore. Non ci stiamo alla costruzione di quello che sembra essere un lager a tutti gli effetti: presidiato costantemente dalle forze dell’ordine, interamente video-sorvegliato, dotato di uno stringente regolamento interno.
Per questo, continueremo a monitorare la situazione.

#nolager #notendopolivagliolise

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