sicurezza – Radio Ciroma http://www.ciroma.org Fri, 13 Oct 2023 19:44:20 +0200 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.24 Cosenza: La polizia nelle scuole è la reale sicurezza per gli studenti? http://www.ciroma.org/cosenza-la-polizia-nelle-scuole-e-la-reale-sicurezza-per-gli-studenti/ Thu, 19 Oct 2017 09:41:23 +0000 http://www.ciroma.org/?p=3981 Ieri mattina gli studenti e le studentesse di Cosenza si sono visti irrompere nelle loro scuole gli agenti della polizia accompagnati dalla cinofila. In questi giorni diverse scuole della città sono sotto controllo, si trovano pattuglie delle forze dell’ ordine all’ entrata degli edifici scolastici. Tutto ciò è opprimente, in perfetta linea con l’ acuirsi delle forme di controllo sociale in tutto il paese. C’ è chi invoca più occhi meccanici nelle città e c’ è addirittura chi afferma che nelle scuole servirebbe un posto fisso delle forze dell’ ordine. Forse queste persone non hanno contezza del reale, basta farsi un giro per le strade di Cosenza, nelle fermate dei pullman, nei posti frequentati dagli studenti, basta ascoltare le loro voci per capire che attorno a questa questione ci sono  molta rabbia e sconcerto.

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Il motivo di questo blitz è da ricercare nell’ atteggiamento della questura di Cosenza che in queste settimane ha preso di mira i giovani della città non soltanto nelle scuole ma anche nelle piazze. In una città schiava della corruzione e della malapolitica, il questore Conticchio ed il procuratore Spagnuolo non hanno niente di meglio da fare che interrogare centinaia di giovani e inviare la polizia a fare irruzione nelle scuole. E pure a Cosenza ci sarebbe molto altro da fare, viviamo in una città dove la criminalità in giacca e cravatta regna sovrana anche grazie alle coperture dei poteri forti. Viviamo in una città dove si muore inermi nelle corsie di un ospedale. Sono ormai anni che questi signori speculano sulle nostre vite, inondano la città con colate di cemento, stringono accordi sotto banco, si arricchiscono sulle sempre più precarie condizioni di vita di chi oggi si trova senza una casa e senza un lavoro. Nonostante ciò per la questura sembra quasi che la priorità sia data dal piccolo spaccio. Il questore Conticchio tempo fa dichiarò che la “prevenzione” sarebbe stata il leitmotiv del suo agire. Forse prima di fare dei blitz e arrestare ragazzini trattandoli come narcotrafficanti bisogna porsi delle domande per risalire alle cause del fenomeno. Per i ragazzi in questa città non ci sono opportunità lavorative se non quelle di finire sfruttati nei bar o nei call center, nei quartieri popolari l’ abbandono e il degrado regnano sovrani, tante famiglie sono sull’ orlo del precipizio. Se a chi vive queste situazioni non si danno opportunità è normale che si finisca a spacciare per “tirare a campare”, oltre al fatto che quando si arresta un piccolo spacciatore il suo posto nella “piazza” verrà preso presto da qualcun altro. Quindi queste operazioni, rese sempre eclatanti, in realtà altro non sono che farlocchi.


Si parla tanto di decoro urbano e sicurezza. Si punta il dito contro il più debole, si cerca in tutti i modi di innescare guerre tra poveri per annebbiare la vista delle persone. Nelle nostre scuole cosa viene insegnato? E’ possibile che tanti ragazzi debbano essere costretti ad abbassarsi ai ricatti di chi, attraverso l’ alternanza scuola lavoro, li costringe a lavorare gratis? Come si fa a pensare che la "paura" dell'essere arrestato funzioni o sia costruttiva? Soprattutto se si tratta veramente di una dipendenza, come si può pensare che serva più una minaccia della polizia che un reale supporto psicologico? Perquisire e mettere alla gogna pubblica un ragazzo non può che danneggiare la psiche dello stesso. Modalità per niente pedagogica ma al contrario distruttiva.

 
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Come si può pensare che la sicurezza nelle scuole sia data dalla presenza fissa delle forze dell’ ordine mentre tanti studenti sono costretti a studiare in scuole che necessiterebbero di interventi urgenti perché in condizioni precarie. Forse è bene ricordare che in Calabria il 75% delle scuole sono insicure. E’ bene ricordare anche cosa è successo agli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi”, costretti a trasferirsi in un altro istituto perché il proprio non era a norma. Quale è la reale sicurezza per gli studenti? E’ inaccettabile pensare che la risposta a questa domanda sia data dai blitz irruenti della polizia se poi si vivono spazi scolastici fatiscenti in cui da un momento all’ altro può crollare un pezzo di solaio e in cui, molto spesso, il degrado la fa da padrone.

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