speculazione – Radio Ciroma http://www.ciroma.org Fri, 13 Oct 2023 19:44:20 +0200 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.24 NO METRO: 26 OTTOBRE IN PIAZZA http://www.ciroma.org/no-metro-26-ottobre-in-piazza/ Fri, 19 Oct 2018 16:56:19 +0000 http://www.ciroma.org/?p=6958

 La situazione in città è in costante peggioramento, i cittadini sono ostaggio delle scellerate scelte della regione Calabria e del comune di Cosenza. I lavori per la costruzione dell'inutile e dannosa metro, nonostante gli annunci, sono totalmente fermi e la viabilità è in tilt. In queste settimane abbiamo lanciato una petizione per chiedere una consultazione democratica del popolo cosentino sulla metro e in pochissimo tempo abbiamo raccolto più di 3 mila firme di residenti del comprensorio che non vogliono quest’opera devastante. Ogni richiesta di discussione democratica è stata rifiutata dalle istituzioni, perché migliaia di cittadini,evidentemente, non hanno diritto di parola davanti agli accordi di palazzo. Per questo pensiamo che sia giunto il momento di tornare in piazza per farci ascoltare e Venerdi 26 Ottobre, dopo aver protocollato le firme, percorreremo nuovamente Corso Mazzini, da piazza Kennedy fino a piazza dei Bruzi, per chiedere il rispetto della democrazia e impedire questo scempio. La precedente petizione è stata ignorata, nonostante il sindaco avesse l’obbligo di discuterla in consiglio comunale, senza che nessun consigliere, né di maggioranza né di minoranza, chiedesse il semplice rispetto dello statuto comunale. Speriamo che questa volta, dinanzi al parere di 3 mila persone, i consiglieri comunali ascoltino la città e rispettino la democrazia garantendo che la petizione arrivi in consiglio comunale e che si proceda ad una consultazione popolare, gli strumenti democratici non si possono utilizzare solo quando fa comodo! Il silenzio di chi è stato eletto per rappresentare gli interessi dei cittadini è inaccettabile. Chi ha paura della democrazia? Chi ha paura di chiedere ai cosentini se la metro è una priorità o uno scempio per questo territorio? Probabilmente quelli che pensano che i cosentini non siano in grado di decidere della loro città e quelli che hanno cambiato vergognosamente idea sulla metro. Noi non abbiamo paura della democrazia. Attendiamo ancora risposte dal Prefetto Paola Galeone, a cui abbiamo formalmente inoltrato, il 19 settembre 2018, un’istanza e contestualmente una richiesta di incontro fino ad ora snobbata.
Inoltre,Il 24 ottobre il Tar Calabria si esprimerà sul ricorso depositato da uno dei tanti commercianti colpiti dalla chiusura di viale Giacomo Mancini. Come comitato sosteniamo e supportiamo tutte le iniziative contro questo progetto, convinti che fermarlo è ancora possibile e invitiamo i singoli e le realtà politiche e sociali del territorio a proseguire insieme a noi questa importante battaglia.

Comitato No Metro

]]>
Cosenza: La polizia nelle scuole è la reale sicurezza per gli studenti? http://www.ciroma.org/cosenza-la-polizia-nelle-scuole-e-la-reale-sicurezza-per-gli-studenti/ Thu, 19 Oct 2017 09:41:23 +0000 http://www.ciroma.org/?p=3981 Ieri mattina gli studenti e le studentesse di Cosenza si sono visti irrompere nelle loro scuole gli agenti della polizia accompagnati dalla cinofila. In questi giorni diverse scuole della città sono sotto controllo, si trovano pattuglie delle forze dell’ ordine all’ entrata degli edifici scolastici. Tutto ciò è opprimente, in perfetta linea con l’ acuirsi delle forme di controllo sociale in tutto il paese. C’ è chi invoca più occhi meccanici nelle città e c’ è addirittura chi afferma che nelle scuole servirebbe un posto fisso delle forze dell’ ordine. Forse queste persone non hanno contezza del reale, basta farsi un giro per le strade di Cosenza, nelle fermate dei pullman, nei posti frequentati dagli studenti, basta ascoltare le loro voci per capire che attorno a questa questione ci sono  molta rabbia e sconcerto.

sic


Il motivo di questo blitz è da ricercare nell’ atteggiamento della questura di Cosenza che in queste settimane ha preso di mira i giovani della città non soltanto nelle scuole ma anche nelle piazze. In una città schiava della corruzione e della malapolitica, il questore Conticchio ed il procuratore Spagnuolo non hanno niente di meglio da fare che interrogare centinaia di giovani e inviare la polizia a fare irruzione nelle scuole. E pure a Cosenza ci sarebbe molto altro da fare, viviamo in una città dove la criminalità in giacca e cravatta regna sovrana anche grazie alle coperture dei poteri forti. Viviamo in una città dove si muore inermi nelle corsie di un ospedale. Sono ormai anni che questi signori speculano sulle nostre vite, inondano la città con colate di cemento, stringono accordi sotto banco, si arricchiscono sulle sempre più precarie condizioni di vita di chi oggi si trova senza una casa e senza un lavoro. Nonostante ciò per la questura sembra quasi che la priorità sia data dal piccolo spaccio. Il questore Conticchio tempo fa dichiarò che la “prevenzione” sarebbe stata il leitmotiv del suo agire. Forse prima di fare dei blitz e arrestare ragazzini trattandoli come narcotrafficanti bisogna porsi delle domande per risalire alle cause del fenomeno. Per i ragazzi in questa città non ci sono opportunità lavorative se non quelle di finire sfruttati nei bar o nei call center, nei quartieri popolari l’ abbandono e il degrado regnano sovrani, tante famiglie sono sull’ orlo del precipizio. Se a chi vive queste situazioni non si danno opportunità è normale che si finisca a spacciare per “tirare a campare”, oltre al fatto che quando si arresta un piccolo spacciatore il suo posto nella “piazza” verrà preso presto da qualcun altro. Quindi queste operazioni, rese sempre eclatanti, in realtà altro non sono che farlocchi.


Si parla tanto di decoro urbano e sicurezza. Si punta il dito contro il più debole, si cerca in tutti i modi di innescare guerre tra poveri per annebbiare la vista delle persone. Nelle nostre scuole cosa viene insegnato? E’ possibile che tanti ragazzi debbano essere costretti ad abbassarsi ai ricatti di chi, attraverso l’ alternanza scuola lavoro, li costringe a lavorare gratis? Come si fa a pensare che la "paura" dell'essere arrestato funzioni o sia costruttiva? Soprattutto se si tratta veramente di una dipendenza, come si può pensare che serva più una minaccia della polizia che un reale supporto psicologico? Perquisire e mettere alla gogna pubblica un ragazzo non può che danneggiare la psiche dello stesso. Modalità per niente pedagogica ma al contrario distruttiva.

 
fe


Come si può pensare che la sicurezza nelle scuole sia data dalla presenza fissa delle forze dell’ ordine mentre tanti studenti sono costretti a studiare in scuole che necessiterebbero di interventi urgenti perché in condizioni precarie. Forse è bene ricordare che in Calabria il 75% delle scuole sono insicure. E’ bene ricordare anche cosa è successo agli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi”, costretti a trasferirsi in un altro istituto perché il proprio non era a norma. Quale è la reale sicurezza per gli studenti? E’ inaccettabile pensare che la risposta a questa domanda sia data dai blitz irruenti della polizia se poi si vivono spazi scolastici fatiscenti in cui da un momento all’ altro può crollare un pezzo di solaio e in cui, molto spesso, il degrado la fa da padrone.

]]>
L’Hotel Centrale può ancora considerarsi un bene privato? http://www.ciroma.org/lhotel-centrale-puo-ancora-considerarsi-un-bene-privato/ Tue, 03 Oct 2017 13:01:38 +0000 http://www.ciroma.org/?p=3670 “Attuare e sostenere le politiche per l'emersione del lavoro irregolare e lo sviluppo locale attraverso attività di formazione, studio, ricerca ed osservatorio anche attraverso l'attuazione di progetti finanziati con risorse nazionali e comunitarie con l'obiettivo di valorizzare le risorse locali e favorire la crescita e l'innovazione dei sistemi locali e territoriali”, questo l’oggetto sociale della fondazione Field, un ente in house della Regione Calabria al centro di polemiche e inchieste giudiziarie. Nel 2010 il governatore Scopelliti nomina a presidente della fondazione, il missino Mimmo Barile. E’ la giusta ricompensa all’amico camerata che tanto negli anni aveva fatto per la causa della destra calabrese.
Peccato che Barile dopo pochi anni (2013) viene arrestato per aver sottratto 500.000 euro dal fondo della fondazione, facendosi rintracciare dalla Guardia di Finanza degli assegni in diverse banche e versati a noti professionisti.
Con i soldi destinati a precari e lavoratori a nero, Barile ristruttura l'Hotel Centrale, e costruisce quella nave abbandonata che oggi affaccia su Viale Mancini.

hotel centrale


Lavoratori dell’albergo da un giorno all’altro trovatisi in mezzo a una strada, e centinaia di euro usati per scopi personali, che poco hanno a che vedere con la vera ragione sociale di un ente comunque inutile come la Field.
La domanda sorge spontanea, l’Hotel Centrale può ancora considerarsi un bene privato? Può considerarsi un bene dei calabresi? O assisteremo ai soliti giochetti e tra un po quell’albergo andrà nelle mani di qualche creditore di Barile?

]]>
Ultrà Cosenza Vecchia: Il nuovo stadio serve agli speculatori, non alla città http://www.ciroma.org/ultra-cosenza-vekkia-il-nuovo-stadio-serve-agli-speculatori-non-alla-citta/ Tue, 26 Sep 2017 16:09:08 +0000 http://www.ciroma.org/?p=3525 Uno dei temi principali che in questi giorni tengono banco nelle strade e nei bar della nostra città è la questione del nuovo stadio Marulla. Un progetto che già l’anno scorso venne annunciato dall’amministrazione comunale, e che oggi, grazie allo studio di fattibilità che presenteranno a Roma, pare possa cominciare a diventare una realtà. Noi come gruppo siamo sempre stati scettici sui progetti e sulle promesse delle amministrazioni, non per questione di colore politico, ma perché le tragedie ed il disagio che ogni giorno viviamo nelle case del nostro quartiere ci hanno fatto capire che le tante promesse e i tanti progetti in pompa magna altro non sono che fumo negli occhi di chi come noi la mattina si deve alzare per guadagnarsi da vivere. Per questo siamo scettici appena sentiamo di proposte e progetti di grandi opere, non ci fidiamo e spesso e volentieri gli eventi ci hanno dato ragione in questi anni. Vogliamo intervenire in questa questione dello stadio, perché crediamo che come ultrà del Cosenza, dobbiamo avere una minima voce in capitolo all’interno di questo progetto, non per altro lo stadio è stato per tanti di noi una casa, un luogo da dove emanciparsi, un luogo dove poter conoscere nuove persone e crescere con ideali forti, per noi lo stadio è tutto, è più di un luogo fisico è qualcosa che solo chi è ultrà veramente può capire. E per questo crediamo che anche a noi bisogna dare delle spiegazioni in merito, e lo vogliamo fare ponendo una serie di domande all’amministrazione, domande che ci siamo posti tra di noi, e domande che crediamo si siano poste tanta gente della nostra città tra una birra ed un caffè.

21616403_681548875375885_3607930934830952529_n

La prima questione che ci risalta subito agli occhi è la questione dei posti, in una provincia grande come la nostra, con un pubblico che nell’ultima partita di play off con il Pordenone ha visto 11000 persone affollare il Marulla, nel nuovo progetto si parla di uno stadio da 11 mila posti con un ampliamento massimo di 16000 posti, come mai questa scelta? Quale progettualità c’è per il calcio a Cosenza? Ci sembra che la scelta sia poco lungimirante a prescindere dagli andamenti della squadra degli ultimi anni, se dovessimo andare in serie A ci sarebbe sicuramente un’affluenza molto più ampia della capacità dello stadio che si vuole realizzare, poi cosa succederà? Ne faremo un altro?. Ed ancora, ci chiedevamo, chi gestirà questo stadio? Il comune non sarà più gestore ma gli verrà corrisposto un affitto da una società di gestione, non poteva rimanere in mano al comune? Come mai si preferisce questa soluzione aziendale, a misura della speculazione, che ci pare più favorire i soliti invece che costruire uno stadio a misura dei tifosi? Qual è il prezzo che la città dovrà pagare? Quali regole detterà per l’utilizzo dello stadio il Paperon de’ Paperoni che ne diverrà concessionario? Quanto bisognerà pagare per organizzarvi un concerto o qualsiasi altro evento? Sarà un impianto per un pubblico di soli ricchi, sulla scia di quanto già avvenuto in altri contesti? L’unica cosa che riguarderà noi comuni mortali sarà il fatto che dovremmo pagare il debito che rimarrà, perché il credito sportivo e Invimit stanno facendo un prestito che tale società di gestione dovrà ripagare, quindi alla fine gli indebitati rimarremo sempre noi, e se la società di gestione fallisce viene chiuso lo stadio? Visto le aree commerciali previste, il museo del club e tutto quello che ci sta intorno questo stadio sarà effettivamente sostenibile? Si calcolano 15/30 anni di ammortamento e se non dovesse essere così? Cosa succederà al nostro tanto amato stadio? Ed ancora le attività sportive oltre il calcio che al momento affollano i magazzini dello stadio come la Boxe Popolare che fine faranno? Un’esperienza importante come quella verrà spostata per fare spazio ad un Decathlon? Ci saranno dei settori con prezzi popolari? oppure bisognerà seguire le linee aziendali e quindi pagare biglietti esosi per poter sostenere le spese dello stadio? Noi pensiamo che uno stadio così pensato non serva a nessuno, il Marulla aveva bisogno di una ristrutturazione normale, di un adeguamento degli impianti, di favorire l’accesso dei disabili a tutti i settori, e soprattutto di un progetto sportivo serio, che al momento latita. Questi progetti ci convincono sempre di più che da qui a poco vedremo uno stadio a misura della speculazione e lontanissima dei tanti tifosi del Cosenza.

Cosenza Vecchia 1989
Old Drunkards

]]>
Olivieri: la Metrotramvia fa chiudere il Liceo “E.Fermi” ? (AUDIO) http://www.ciroma.org/olivieri-la-metrotramvia-fa-chiudere-il-liceo-e-fermi-audio/ Thu, 21 Sep 2017 10:17:28 +0000 http://www.ciroma.org/?p=3443 Ai nostri microfoni l’economista Matteo Olivieri ci spiega perché potrebbe esistere una stretta relazione tra la dichiarazione di inagibilità della sede di via Isnardi del Liceo Scientifico "E. Fermi" e gli impatti acustici e vibrazionali causati dalla realizzazione della metrotramvia.

Ascoltiamolo

      Metrotramvia: Matteo Olivieri


La Metrotramvia fa chiudere il Liceo Scientifico Enrico Fermi ?

Sta suscitando molto clamore la decisione di chiudere il Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza a seguito della dichiarazione di inagibilità da parte della Provincia. Studenti e genitori hanno occupato la struttura, scandalizzati rispetto ad una decisione tanto improvvisa, ma che – a quanto si apprende – era nota da tempo al dirigente scolastico. La decisione potrebbe essere collegata alla imminente realizzazione della metrotramvia Cosenza-Rende-Unical.

nometr

di Matteo Olivieri

Nei giorni scorsi scrivevo degli impatti acustici e vibrazionali causati dalla realizzazione della metrotramvia, per come emerso dai documenti ufficiali relativi alla gara per l’affidamento dell’incarico di direttore dell’opera e di direttori di cantiere. Non coglie dunque di sorpresa la quasi contemporanea decisione presa dalla Provincia di Cosenza di dichiarare «inagibile» il Liceo Scientifico “Enrico Fermi” (ubicato sul viale Parco di Cosenza). Le due vicende, infatti, potrebbero essere strettamente collegate. Per rendersene conto, basta dare un’occhiata alle tavole e confrontarle con la normativa vigente in materia di inquinamento acustico generato da rumori e da vibrazioni.


I livelli di esposizione alle vibrazioni causate dalla metrotramvia sono stati stimati sulla base delle linee guida UNI 9614 che prevedono un «ambito di potenziale disturbo con il sistema edificato pari a circa 10 di metri».
Si apprende così che la facciata del plesso scolastico ricade all’interno dell’area contrassegnata nel progetto da valori “minori di 68 decibel”, e che tutto l’edificio deve essere monitorato per quanto riguarda la componente vibrazionale. A norma di legge, infatti, le scuole poste in prossimità delle attività di cantiere rappresentano dei «ricettori sensibili», nelle cui vicinanze la legge italiana prevede dei limiti diurni di emissioni acustiche pari a 45 decibel. Dunque, la presenza della scuola è incompatibile con la presenza di trasporto pubblico su rotaia posto a meno di 10 metri di distanza. Ma, invece di fermare il progetto, evidentemente si preferisce spostare la scuola. Perché?

Il caso citato riguarda solo una delle numerose anomalie contenute nel progetto, che – a proposito di corretta definizione degli impatti acustici sui «ricettori sensibili» usa una terminologia volutamente vaga e a volte contraddittoria. Che cosa significa esattamente “minore di 68 decibel”? Per togliere qualsiasi dubbio, si può far riferimento ai documenti del progetto definitivo, che – al paragrafo 4.3.5. intitolato “Componente Rumore”, dice: «Per quanto attiene la fase di costruzione è stato verificato che il superamento del livello di 70 dB(A), individuato come soglia di riferimento, potenzialmente riscontrabile presso i fronti a distanze ≤30 metri, pone condizioni di criticità in alcune situazioni in cui si è rilevata la presenza di ricettori scolastici». E ancora, «in relazione al fronte avanzamento dei lavori si prevede il monitoraggio presso i fronti a distanze ≤ 30 metri, ove potrebbe essere riscontrabile il superamento di tale livello. Si rilevano potenziali condizioni di criticità nelle seguenti situazioni: ricettore 1– Liceo scientifico E. Fermi, […]».


Nel Piano di Monitoraggio Ambientale si legge tra l’altro che «il livello di vibrazione disturbanti per la popolazione, potrà coinvolgere il primo fronte edificato.» Tali livelli di vibrazione «resteranno ampiamente all’interno dei limiti di danno strutturale lieve, e quindi non si prevedono problemi di indennizzi o ripristini a seguito delle attività di costruzione della infrastruttura.»
Nel documento progettuale si fa esplicito riferimento a «condizioni di criticità», tra cui quella del Liceo Scientifico Enrico Fermi di Cosenza e di altri 5 istituti scolastici sparsi tra Cosenza e Rende, ovvero la Scuola dell’infanzia Collodi; l’Istituto di istruzione secondaria P. Mancini; il Liceo scientifico E. Scorza; il Liceo scientifico Pitagora (Rende) e la Scuola magistrale De Vincenti (Rende). Laddove è possibile, è stata prevista la posa di barriere acustiche temporanee durante la fase di cantiere. Dopo, ognuno si arrangi. Infatti, una volta che la metrotramvia entrerà in funzione, alla mitigazione degli impatti acustici dovranno pensare i singoli proprietari di case, visto che nello stesso documento si legge pure che, «in tutte le altre condizioni invece, eventuali superamenti dei livelli di zonizzazione potranno essere gestiti con richiesta di autorizzazione in deroga.»

 
fermi5

Quindi, caso apparentemente chiuso. Così si spiegano pure le perplessità di tanti cittadini che – come riferisce la stampa locale – si domandano come sia possibile che «in 50 anni di storia, l’istituto è stato sempre attivo e improvvisamente dall’8 settembre scorso non è più agibile». Per come riportato dalla stampa, le parole del dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” non sono affatto rassicuranti: “Dalle prove eseguite dal consulente esterno nominato a febbraio 2017 è emerso che l’edificio non rispecchia le Nuove norme tecniche e presenta valori di vulnerabilità strutturale tali da non poter resistere nemmeno al peso proprio”.


Nel piano di monitoraggio ambientale contenuto nel progetto definitivo, ben 5 plessi scolastici tra Cosenza e Rende e tutte le abitazioni a distanza ridotta dai binari della metrotramvia rappresentano «condizioni di criticità».
A quanto pare, dunque, la notizia della inagibilità della struttura circolava almeno da Febbraio 2017, ma non è mai stata divulgata pubblicamente fino ad ora. Né è stata predisposta la chiusura immediata dell’edificio durante il precedente anno scolastico, nonostante la quotidiana presenza di migliaia di studenti. Perché? Se la «vulnerabilità strutturale» era stata già rilevata a Febbraio, chi si è assunto la responsabilità penale di eventuali incidenti?

Quel che emerge in tutta questa vicenda è il fatto che, pur di realizzare questa metrotramvia inutile e costosa, si metta sotto i piedi tutto il resto, compresa la normativa vigente nonché la legittima aspettativa dei residenti di dormire sonni tranquilli. Anzi, la normativa verrà piegata alle esigenze della metrotramvia, come dimostra il fatto che in assenza di Piano di Classificazione Acustica comunale dei Comuni di Cosenza e Rende la zonizzazione acustica verrà effettuata dopo la realizzazione dell’infrastruttura (quando il rumore di fondo delle città di Cosenza e di Rende subirà un deciso peggioramento), e non prima, come invece richiedono da almeno 3 anni i cittadini di Rende. Insomma, si deve costruire una città-modello, con o senza il beneplacito dei cittadini che la vivono. Benvenuti nell’era del populismo al potere!

]]>