Settimio si è piazzato al secondo posto nella sezione dedicata all’ambito organizzativo ad una manciata di punti da un mostro sacro come Pietro Valenti, anima dell’Emilia Romagna Teatro e in procinto di lasciare il suo incarico decennale. Una nutrita commissione formata da critici e operatori del settore teatrale nazionale ha dunque riconosciuto ad una compagnia calabrese una capacità organizzativa d’eccellenza e una indubbia coerenza e forza progettuale che negli anni è cresciuta e si è consolidata.
Gli scenari nostrani invece raccontano altro. Se da una parte la giunta guidata da Oliverio nei mesi scorsi si è confrontata per la prima volta con gli operatori calabresi, dall’altra le leggi regionali appena varate appaiono già vecchie, non riescono a fornire a questo settore il giusto inquadramento affinché si riesca ad operare in libertà e soprattutto a progettare nel tempo.
Il “chi me lo fa fare” è sempre in agguato. Per fortuna, nostra e di Scena Verticale, arrivano riconoscimenti importanti a ricordarci che, nonostante tutto, quella direzione tracciata e perseguita con caparbietà sembra essere quella giusta.
Buon ascolto.
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