Essere personaggi pubblici, si sa, comporta un aggravio di responsabilità. Se, poi, oltre a stare in pubblica piazza, sei anche un artista (o sedicente tale), allora, il carico cresce ulteriormente.
Il tweet lanciato, nella giornata di ieri, da Lorenzo Kruger, leader del gruppo musicale Nobraino, a mo’ di vergognoso commento in calce alla terribile vicenda degli oltre 700 migranti morti nel Canale di Sicilia, non si configura, solamente, come un insieme di parole deprecabili, un mero “social fail” o uno strafalcione ingenuo da cui prendere immediatamente le distanze. No, c’è purtroppo di più nel delirio pseudo-ironico di questo soggetto, già balzato agli onori delle cronache locali per aver furiosamente litigato con un suo fan (povero lui!) nel bel mezzo di un concerto all’Unical e aver speso parole poco gentili nei confronti della Palestina, durante una recente edizione dello Joggi Avant Folk. C’è di più, purtroppo: non si tratta solo di mancanza di tatto, cattivo gusto o mancato esercizio della pietas virigiliana, ma di comunicazione irresponsabile e terroristica, tanto più delinquenziale se consideriamo il fatto che la pagina del gruppo è seguita da oltre 49000 persone. Vita e arte non possono vivere su piani separati, ma devono andare a braccetto.
La becera e lugubre ironia di Kruger arriva pochi giorni dopo le indecorose parole dell’agente Tortosa sull’attacco alla scuola Diaz del 2001. Tortosa giustamente sospeso dal servizio.
E dell’hipsterino che si è fatto rasare i capelli in diretta TV durante il 1° maggio di qualche anno fa, che ne facciamo? Se non saranno produttori, promoter e organizzatori a “sospenderli” dalla musica, saremo noi liberi cittadini a boicottare questa band, guidata da un fanatico con il gusto per l’orrido.
A cominciare da Taranto, tra qualche giorno.
E se non sarà in tutta Italia, state sicuri, cari Nobraino, che nella Cosenza meticcia e solidale non metterete più piede. E, se qualcuno avrà il barbaro coraggio d’invitarvi, ci troverete lì, pronti a vomitarvi in faccia tutto il nostro odio.
Ah, per inciso, abbiamo scelto di non riportare, in quest’articolo, le parole del tweet incriminato. Andatevelo a cercare sulla rete, se volete.
La merda meno gira e meglio è. E, poi, anche la tastiera si sarebbe ribellata.
@Giuseppe Bornino