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OFFRI BENI CULTURALI E SANI CON IL FISCO IL MINISTRO FRANCESCHINI FIRMA IL DECRETO ATTESO DA ANNI

Articolo a cura della redazione di τέχνη

 

Il ministro del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e turistiche) Dario Franceschini ha annunciato, alcune settimane fa (articolo uscito il 2 dicembre su “Il Garantista della Calabria”), di aver firmato il decreto che ricostituisce la commissione che permetteva il pagamento totale o parziale delle tasse.

La commissione, composta da tre membri del Mibact e tre del Mef (Ministero economia e finanze), avrà il compito di stabilire le condizioni e il valore della cessione. Il valore dei beni culturali offerti in pagamento sarà stabilito, in definitiva, con decreto del ministro per i beni e le attività culturali di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita la stessa commissione. Il bene da offrire allo Stato deve avere un comprovato valore culturale e deve essere “coerente” con le collezioni del patrimonio pubblico.

Quindi, anche in Calabria, un privato potrà cedere opere d’arte allo Stato in cambio di un corrispettivo nel pagamento delle imposte. Chiaramente osservando un equilibrio delicato tra gli interessi del privato, quelli del fisco e quelli di chi gestisce il patrimonio culturale pubblico.

La ratio di tale procedimento consiste nel “rispolverare” la legge n. 512 del 1982. Con quest’atto l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), l’imposta sul reddito delle persone giuridiche e le imposte di successione possono essere pagate, tutte o in parte, mediante cessione di beni culturali (mobili e immobili).

Precisamente nell’articolo 7 di tale legge si dice: «I soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche, dell’imposta locale sui redditi, […] possono cedere allo Stato, in pagamento totale o parziale delle imposte stesse e degli accessori, i beni indicati negli articoli 1, 2 e 5 della legge 1 giugno 1939, n. 1089 (abrogata nel 2010, ndr), e successive modificazioni e integrazioni, gli archivi o singoli documenti dichiarati di notevole interesse storico […], di cui lo Stato sia interessato all’acquisizione. La disposizione non si applica ai sostituti d’imposta. La proposta di cessione, contenente la descrizione dettagliata dei beni offerti corredata da idonea documentazione deve essere presentata al Ministero per i beni culturali e ambientali».

I beni cedibili – dopo un’apposita verifica ministeriale – secondo il Codice dei beni culturali (d. lgs. n. 42 del 2004) sono, ad esempio, le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi. Le raccolte librarie di eccezionale interesse culturale e i manoscritti, i libri, i quadri, le stampe e le incisioni. Un infinità di ricchezze, quindi, che possono essere “scontate” con il pagamento delle imposte. La domanda non richiede particolari formalità e può essere presentata sia agli uffici periferici del Ministero, nel territorio di residenza, sia all’Agenzia delle entrate.

L’ok da parte del Ministero arriverà tramite l’anzidetta commissione – istituita con la legge n. 512 del 1982 –, la quale non si riuniva dal 2010. Secondo il ministro Franceschini questa è un’opportunità per accrescere il patrimonio artistico nazionale. Non solo, consente ai cittadini in difficoltà di assolvere ai propri obblighi fiscali. Ovviamente la legge avrà ripercussioni importanti anche in Calabria, visto l’altissimo livello di opere d’arte che sono in giro per abitazioni private, frutto di collezioni e di autentiche accumulazioni che sono andate avanti per decenni all’insaputa di tutti. La possibilità di condonare con il fisco potrebbe aprire – questo è il parere delle varie soprintendenze – il ritorno al patrimonio pubblico dei tesori oggi sparsi per le case dei facoltosi calabresi che potranno, nel contempo, sanare i loro debiti con il fisco.

 

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