Di Peter Jabov
“Rivoluzionario” è stato definito il video di Nacho Vidal che al grido di “Follemos – Scopiamo”,( termine che ricorda il nome dell’organizzazione populista di sinistra Podemos), spiega che contro la guerra e la distruzione bisogna reagire facendo sesso. Un video che è girato in rete lo scorso settembre e che diversi giornali online ne hanno rimarcato la viralità. Tra le immagini che scorrono suadenti, molto generali sono i mali, gli avversari, i nemici contro cui l’umanità dovrebbe ribellarsi secondo il pornodivo spagnolo, ed altrettanto vaghi, seppure intriganti, i metodi per risolvere determinate questioni. Questo rapporto tra temi della politica e considerazioni delle stelle del porno sembra sia piuttosto incalzante sul web. Pochi giorni fa usciva in rete, realizzata dall’interessante giornale trimestrale ed online di sinistra radicale “The Jacobin”, un’intervista al porno attore “comunista” Colby Keller, che ha realizzato alcuni lavori porno dal titolo risalente al nome del filosofo di Treviri, “Marxxx”; l’intervista verte sulle riflessioni di Keller e la weltanschauung del porno attore. Keller sembra quindi avere qualcosa in comune con la ex stella del porno Sasha Grey, che in un’intervista per panorama del 2012, negli anni della sua attività pornografica, spiegava come si sentisse “un’estremista di sinistra”, e che “Lotta Continua”, il nome dell’organizzazione extra parlamentare italiana degli anni 70, fosse da lei consapevolmente utilizzata come motto di vita. Reginetta della contraddizione, o forse in realtà molto più coerente delle star prima citate, è la giovane attrice pornografia Miriam Weeks, conosciuta come “Belle Knox”. Si definisce libertaria sui temi della libertà di stampa e la censura, ma conservatrice sulle questioni economiche ed estimatrice di un grande esponente del neo – liberismo come Milton Friedman. In Italia abbiamo Valentina Nappi, porno diva che come Sasha Grey definisce il suo lavoro come un’arte, parla sul suo profilo facebook della sua figa come “bene comune”, ha scritto alcuni articoli sulla rivista di sinistra Micromega, e si definisce una di sinistra radicale. Insomma si diffondono interviste ed articoli in cui le stelle del porno ci tengono a far sapere la propria opinione politica, ed editori e giornalisti che sono interessati a pubblicare tali genere di cose, questo penso sia per l’estrema popolarità della porno grafia, specie quella web. Ma, considerando anche la percezione degli internauti e delle persone comuni, siamo sicuri che il porno così come lo conosciamo possa rappresentare davvero un manifesto di libertà e sovversione? Forse qualcosa di meglio si può scorgere nei film della regista svedese Erika Lust o nell’artista italiana “post – porno” Slavina, ma comunque il porno per come lo conosciamo è un genere nel quale è protagonista la forza muscolare di fisici troppo poco imperfetti, i cui interpreti sanno di vivere un momento fasullo, privo di arte o narrazione, semplicemente copiato ed incollato da una telecamera su uno schermo. Quella smania della performance che ricorda tanto la “nuova ragione del mondo”, cioè di fare di tutto per essere imprenditori di noi stessi. Un qualcosa di biopolitico molto confacente con le ideologie dominanti, come diceva Marcuse in Eros e Civiltà, un accesso socialmente legittimato alla sessualità può non corrispondere a nulla di creativo ma riprodurre una logica della prestazione che riproduce la morale dominante.