Il recente esito elettorale in Portogallo sembrava aver dato nuovamente credito a Passos Coelho ed alla sua politica di austerità, ma come ha affermato il teorico Toni Negri in una recente intervista, i compagni portoghesi “hanno cominciato, più che a costruire un’alternativa, a condizionare anche una fetta della vecchia istituzione”. A far cambiare rotta ai destini politici del paese sicuramente avrà avuto il suo peso la grossa mobilitazione sociale il 2012 ed il 2013, che come motto ha avuto ‘Que Se Lixe a Troika’ in cui si registrarono le più grandi manifestazioni dalla caduta della dittatura di Salazar nel 1974: più di quaranta città e paesi in Portogallo, circa 1.5 milioni di persone(800,000 a Lisbona)marciarono per le strade contro la sottomissione del governo ai dettami della Troika. Di seguito una intervista ad Adriano Campos, attivista dell’organizzazione che combatte contro la precarietà in Portogallo, “Precarios Inflexiveis” , i precari inflessibili.
Di Mattia Gallo
Dal 4 al 6 dicembre si è svolta nella città di Porto la terza edizione del Forum della Precarietà e della Disoccupazione (Fórum Precariedade and Desemprego), organizzato da Precarios Inflexiveis. Quali realtà e soggetti hanno partecipato? Quali attività sono state portate avanti? Quali i contenuti del documento “Plano Emergencia 2015” venuto fuori da questa esperienza?
Il Forum della Precarietà e della Disoccupazione, organizzato da Precarios Inlfexiveis, ha riunito circa 150 partecipanti, la maggior parte dei quali lavoratori e disoccupati. Per tre giorni, si sono svolte più di dieci sessioni, affrontando questioni molto diverse: i diritti dei lavoratori autonomi, il lavoro scientifico, l’ideologia dell’imprenditorialità e molte altre. Il documento finale ha messo in rilievo la necessità di urgenti passi avanti nella lotta al lavoro precario, sottolineando le opportunità di questo nuovo ciclo politico. I sei principali obiettivi del piano sono: difendere una sicurezza sociale pubblica e di qualità; la fine delle false Ricevute Verdi (un falso lavoro autonomo imposto); fine delle agenzie del lavoro temporaneo; contratti di lavoro per i lavoratori scientifici; fine dell’abuso dei programmi di stage; diritti sociali per lavoratori disoccupati.
Quando ed in quale contesto nasce l’organizzazione Precarios Inflexiveis?
I “Precarios Inflexíveis” si sono formati nel 2007, dopo la prima May Day parade a Lisbona. L’organizzazione si batte contro la precarietà di tutti i lavoratori e ha lottato per un rinnovamento dell’agenda sindacale. Dal 2009, con l’inizio dell’austerità, siamo stati coinvolti in molte delle manifestazioni di massa e le lotte di settore che si sono svolte in Portogallo. La troika ha imposto il ricatto del debito e la scusa perfetta per accelerare la distruzione dei diritti del lavoro e l’attuazione di tutte le misure di austerità. Sin dal suo arrivo la disoccupazione reale è cresciuta dal 13% ad oltre il 20%, la disoccupazione giovanile dal 27% al 40%, e centinaia di migliaia di persone emigrarono. Attualmente più della metà della popolazione attiva è povera e disoccupata. I dipendenti pubblici hanno perso due stipendi ogni anno. I sostegno sociali alle famiglie più povere sono stati i primi ad essere attaccati insieme alla maggior parte dei pensionati che già vivono in condizioni di povertà. I servizi pubblici come l’istruzione, la sanità ei trasporti, che rappresentano una forma di salario indiretto, vengono brutalmente distrutti per far posto per i servizi privati.
Qual è la posizione dei Precarios Inflexiveis sui recenti avvenimenti della vita politica parlamentare in Portogallo? Pensate che il Partito Socialista, con il Bloco de Esquerda ed il Partito Comunista porteranno avanti politiche che vanno in direzione contraria a quella dell’austerità?
La destra è stata battuta con l’aiuto della mobilitazione popolare. La pressione sulle forze di centro – sinistra ha forzato il Partito Socialista ad abbandonare molte delle sue misure da attuare previste inizialmente. Il programma di governo del PS, includendo gli accordi con BE, PCP and PEV, ha segnato un importante deviazione dalla linea di suicidio di Passos Coelho e Paulo Portas. Il recupero dei salari e delle pensioni, la riduzione delle imposte sul lavoro, l’inversione delle privatizzazioni e il focus su altre fonti di reddito sono importanti novità per i movimenti sociali. Ci sono domande che rimangono, come ad esempio il ruolo delle agenzie per il lavoro e la politica di investimento. La nuova situazione politica, nel complesso, richiede una nuova ondata di mobilitazioni ed una costante pressione per i cambiamenti necessari.