Politics

I ”ragazzi” dell’onda fuggiasca di Oreste Scalzone

ore

In questo momento, in queste ore e giorni, per noi che abitiamo, circoliamo, andi/rivieniamo nella stessa zona del mondo, il punto cruciale, il ‘teatro’ della lotta, della vita e no, della persistenza, resistenza, contr’offensiva, la linea del fronte della solidarietà attiva concreta, della rivolta, dello scontro, passa per VENTIMIGLIA.
Chi scrive ha dovuto partire di lì due giorni fa, sentendosi come strappato via da quel territorio fisico ed esistenziale, e arrovellandosi sul come tornare, magari con altri compagni&commpagne, possibilmente per la maifestazione di domani o per i giorni successivi. Il presagio non era difficile, solo che i tempi sono precipitati, si son fatti più veloci.
I ”ragazzi” dell’onda fuggiasca, migrante, forma di «persistenza nel proprio essere», potenza di vita, «disperata vitalità», non hanno aspettato niente e nessuno e sono partiti, come Abebe Bikila nel ’60 a Roma-Olmpiadi, ma stavolta in una maratona in cui si giocano tutto. Il confine lo hanno superato d’un balzo, destituendolo almeno per un lungo momento. Tutto è ancora in corso.

Comments are closed.