Oltre 24 mila compresse di tramadolo sono state sequestrate nel porto di Gioia Tauro. Le pasticche della cosiddetta “droga del combattente”, sostanza oppiacea sintetica, provenivano dall’ India ed erano dirette in Libia. Questa droga è utilizzata per alterare la coscienza negli scenari di guerra in Medioriente. Servirebbe, infatti, come eccitante oppure sarebbe utilizzato aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico. Ogni compressa viene venduta a circa 2 euro. La vendita in Nord Africa avrebbe fruttato 50 milioni. Parte dei proventi illeciti avrebbe finanziato gruppi estremisti in Libia, Siria e Iraq.
Il Mediterraneo assume sempre di più le macabre sembianze di un cimitero e di un mercato nero di armi e droghe. Qui tutte le organizzazioni criminali si incontrerebbero per far fluire i loro traffici illeciti. Il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall’ ISIS per il finanziamento delle proprie attività terroristiche nel mondo.
Abbiamo ascoltato le parole di Gianfranco Bria, del Laboratorio sul Mediterraneo Islamico, conduttore di “ Cafè Instanbul ”, trasmissione che va in onda sulle nostre frequenze alle ore 16 di ogni Martedì.