Quello dell'Unical è un campus pieno di incongruenze e contraddizioni. Mentre macchine dei carabinieri stazionano negli spazi dell' ateneo, mentre l'intervento di aziende private nell'erogazione di servizi pubblici e la speculazione edilizia all'interno del campus sono ormai fatti evidenti , mentre il nostro "magnifico" rettore sigla protocolli di legalità sugli appalti con il signore delle manette Marco Minniti, il procuratore Spagnuolo (noto per la sua verve inquisitoria particolarmente evidente quando si tratta di perseguitare militanti politici) e Rosy Bindi in rappresentanza dell’ antimafia , quella che è una evidente ingiustizia, accertata anche da una sentenza del TAR Calabria passa del tutto inosservata .
Per toccare con mano l'incoerenza e l'inerzia del nostro rettore e degli organi dirigenziali dell'ateneo basta andare un po' indietro nel tempo .
Il 22 novembre 2016 si tenne un concorso per ricercatori in storia della filosofia presso il dipartimento di lingue e scienze dell'educazione , Il TAR Calabria (in seguito al ricorso dell'altra candidata Silvia Fazzo) annulló tale concorso dopo aver riconosciuto numerosi illeciti : " eccesso di potere " , "contraddittorietà " , "illogicità" ed "ingiustizia manifesta". In pratica la commissione , avente come membro interno il prof. Marcello Zanatta , aveva regalato al vincitore Christian Vassallo 4 punti su titoli rivelatisi inesistenti , a discapito di Silvia Fazzo che invece presentava un'abilitazione a livello nazionale in quel settore disciplinare. Nonostante l'evidente ed accertata presenza di illeciti, il rettore ha firmato gli atti , l'università ha accolto la sentenza ma ha derubricato le "dichiarazioni mendaci" a "imprecisioni" , non ha sospeso Vassallo e ha chiamato all'organizzazione della nuova commissione un membro della precedente. Martedì prossimo si ripeterà lo stesso concorso , nella stessa forma e , ovviamente sarà presente anche il famigerato Vassallo.
Lungi da noi il seguire il carrozzone del giustizialismo grillino , non siamo dei manettari e consapevoli del fatto che la giustizia non si ottiene nella aule dei tribunali, alla luce dell'ennesima porcata targata Unical , riaffermiamo che l'unico antidoto al malaffare , alla corruzione e a qualsivoglia abuso o ingiustizia commessa dagli organi dirigenziali dell'ateneo è una maggiore partecipazione del corpo vivo di questa università nell'amministrazione e nella gestione del campus.
Progetto Azadi