Abbiamo già raccontato e dato spazio, nei mesi scorsi, alla storia di Sara Guerriero. A seguito del servizio del noto programma mediaset "Le Iene”, il suo caso è passato alla ribalta della cronaca nazionale. Sara lavorava per un’azienda tricologica italiana, la Farmasuisse S.r.l. (oconosciuta come Istituto Helvetico Sander). Diventata mamma e trascorso il periodo di maternità imposto dalla legge è tornata al lavoro.
Ad accoglierla nessuna guantiera di dolci, ma una lettera di trasferimento a Salerno. Una proposta insensata, la sua azienda ha ‘motivato’ il trasferimento per ‘crisi economica’, anche se i bilanci erano sempre in attivo.
L’azienda sperava che la neo-mamma si dimettesse ma gli andò molto male. Partita la causa, il giudice ha definito illeggittimo il trasferimento e disposto il reintegro. Ma dopo una settimana dalla decisione, le è arrivata una nuova lettera, ancora una volta di trasferimento, sempre da Cosenza a Salerno. Sara però non ha nessuna intenzione di lasciare il suo posto di lavoro e così continua la sua battaglia. Sporge nuovamente denuncia contro l’azienda per non aver ottemperato alla decisione del giudice che aveva dichiarato il trasferimento illegittimo e discriminatorio e che invece ordinava il reintegro immediato a Cosenza.
Tantissime donne in questa città e in tutto il paese vivono questo drammatico ricatto, mamma o lavoratrice ? Non è nulla di sconosciuto, si chiama neoliberismo.
Sara ha avuto la forza, il coraggio e anche la possibilità di prendere parola sia pubblicamente che nelle aule di Tribunale. Quante mamme invece sono costrette al silenzio perché non hanno a disposizioni i mezzi economici e culturali per combattere questa battaglie ?
La nostra città ha bisogno di tantissime "Sara Guerriero” , tocca a tutti e tutte creare le condizioni affinché nessuno rimanga in silenzio e si senta imponente davanti a colossi economici e potentati politici. Questi ultimi si possono sconfiggere.
Sara ha militato nelle fila del movimento ultrà cosentino e proprio gli ultrà della Curva Sud hanno preso posizione esponendo un chiaro striscione nel settore ospiti di Caserta: “Sara continua la lotta”.
Abbiamo ascoltato Sara Guerriero ai nostri microfoni.