Venticinque anni fà, giorno più giorno meno, nasceva, nel centro storico di Cosenza, precisamente agli Archi di Ciaccio, la medievale porta d’ingresso della città, in una bella giornata di sole, calma e senza vento– in un giorno di febbraio insomma veniva al mondo, per parto spontaneo di poche madri e molti padri, la ” Ciroma”.
A darle questo nome qualche po’ insolito era stato l’Astrologo Giudiziario Maggiore, un impiegato comunale che — secondo una millenaria abitudine dell’etnia bruzia, ora cessata ma ancora in uso negli anni novanta del millennio appena trascorso– aveva il compito di registrare le nascite e redigere la Mappa Celeste corrispondente al Tema Natale– il tutto senza ticket, coperto dalla sanità pubblica.
La parola “Ciroma” è termine dialettale cosentino, deriva dal greco bizantino ed originariamente era sinonimo di ” assemblea dei fedeli”; ma poi, nel corso del tempo, nella parlata comune, il termine s’era venuto logorando semanticamente fino a passare a significare,non senza un certo sarcasmo, ” confusione”, “chiasso”, “casino”; e.g. I bambini fanno Ciroma.
Quanto all’oroscopo, l’Astrologo Giudiziario aveva calcolato la configurazione dei Cieli al momento in cui era stato reciso il cordone ombelicale; il segno zodiacale risultava il Capricorno, segno di Terra, mentre l’ascendente era il Carcro, segno d’Acqua — e questa combinazione annunciava che Ciroma sarebbe divenuta, come poi è davvero accaduto, malgrado l’opposizione di quel pugile suonato,allora ministro, chiamato Gasparri, una radio libera, non commerciale.
A Medio Cielo, si collocava Marte in congiunzione inferiore con Venere e questo comporta, come tutti sanno, che Ciroma, ancora nella prima adolescenza, sarebbe stata abusata da un personaggio ambiguo chiamato “il Presidente”; mentre Giove in Casa IV attestava che successivamente sarebbe stata curata e plagiata da un avventuriero locale noto col sopranome di “Dottore”.
D’altro canto, Saturno trigono con la Luna suggeriva che il fascino di Ciroma si sarebbe esercitato su una umanità improbabile come gli attempati naufraghi dei movimenti degli anni settanta, i giovani tifosi in cerca di una identità facile, gli artisti indigeni colmi di talento ma privi di successo, i migranti delusi dalla mancata accoglienza, i malavitosi catturati dal dubbio morale — insomma, I Cieli volevano che Ciroma divenisse una comunità dei senza comunità, in grado di prendersi tutto il tempo necessario per continuare a sbagliare, rifiutandosi di crescere per restare bambina, e quindi innocua non per bontà d’animo ma per imperizia delle membra.
Particolare patetico: nel Tema Natale, Mercurio si trova in Casa XII ; il che significa senza possibilità d’equivoci che Ciroma menerà una vita squattrinata, non per scelta ma per fato.
La mappa celeste dell’astrologo comporta ancora il calcolo delle posizioni dei pianeti al di là di Saturno, e cioè Urano, Nettuno e Plutone; pianeti questi decisivi per conoscere il destino che i Cieli hanno assegnato a Ciroma. Ma questa parte dell’Oroscopo, per decisione di un ciromista della prima ora chiamato ” l’Ideologo” e sempre nella pienezza dei suoi poteri,verrà svelata in occasione del prossimo compleanno.