Complice sarà stata la modalità di fruizione dello show a cui porta la struttura del teatro auditorium, complici saranno state le luci impeccabilmente in tono che hanno restituito una fotografia eccelsa, e sicuramente complici saranno stati i suoni immaginifici dei Blonde RedHead, fatto sta che sabato scorso in quel del TAU è sembrato di assistere alla registrazione di una serie tv in presa diretta in un teatro di posa.
Un po’ thriller e un po’ romantica. Ogni brano non trova risoluzione in sé ma tende a quello successivo esattamente come accade nella cadenza episodica di una serie. Sulla scena agiscono personaggi che riflettono un particolare carattere. Kazu il personaggio leggiadro che con la sua fascinazione esotica permette al fuoco della narrazione di continuare a divampare. Simone quel ruolo capace di mutare l’atmosfera e il mood delle vicende semplicemente con un suo gesto. Amedeo il character motore dell’intreccio tutto; attraverso le sue azioni la storia ha il suo corso.
Come in ogni serie che si rispetti in qualche punto può sembrare che lo sviluppo individuale dei personaggi abbia qualche flessione o che non sia arrivato a compimento, ma poi la storia va avanti e appare sempre più chiaro il quadro d’insieme, restituendo così una perfetta allegoria della realtà che lascia ammaliati e catarticamente avviluppati nel suo scorrere.
Terminata la prima stagione spetta ai produttori gratificare gli ideatori della serie per l’eccelso lavoro fatto, tributando loro il giusto e doveroso sostegno qualora si voglia per altro giungere ad una seconda stagione. Qui analogamente il pubblico pagante, attraverso applausi entusiastici ed insistenti, rende grazie al trio che concede un encore a suggellare definitivamente la bellezza e l’incanto a cui si ha assistito e che ogni spettatore custodirà nella memoria consapevole dell’importante e prezioso lascito emotivo.