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Istanbul: sul sequestro del giudice Mehmet Selim Kiraz

20 giorni fa ricorreva il primo anniversario della morte di Berkin Elvan, per questa occasione si riversarono nelle strade di Okmendanı, quartiere di Istanbul, centinaia di persone per ricordare il giovane ucciso dalla polizia durante gli scontri di Gezi Park. (http://www.ciroma.org/?p=998)

In seguito alle manifestazioni, svoltesi per chiedere giustizia per l’uccisione del giovane, sono state decine gli arresti per i militanti del Devrimci Halk Kurtuluş Partisi/Cephesi (DHKP/C)(Fronte Popolare Rivoluzionario di liberazione), uno dei tanti partiti dichiarati dalla Turchia organizzazione terroristica.

Questa mattina in uno dei palazzi di giustizia di Istanbul due militanti del DHKP/C hanno sequestrato nel suo ufficio il procuratore Mehmet Selim Kiraz. Il procuratore,  responsabile del processo per la morte del giovane Elvan, è ritenuto dai movimenti turchi un complice dell’omicidio di stato del giovane. i militanti, uno studente della Istanbul University e un giovane avvocato, chiedevano un’accelerazione per la risoluzione del caso Elvan e la condanna dell’assassino del giovane entro le prime ore del pomeriggio.

Nonostante le lunghe trattative tra i militanti del DHKP/C e la polizia turca, trattative che secondo i blog e le pagine facebook vicine al partito stavano andando a buon fine, intorno alle 19.00 la polizia ha dato il via al raid nel palazzo di giustizia. Il raid ha portato alla morte dei due guerriglieri che detenevano in ostaggio il procuratore. Il procuratore, ferito durante l’irruzione delle teste di cuoio turche, è stato condotto in ospedale dove è morto durante un’operazione.

C’è da segnalare che le notizie in merito alla vicenda in Turchia sono state filtrate dalla censura messa in atto da Erdogan, censura che limita la libertà di stampa ed espressione nel paese.

I media in Turchia così come in Italia non menzionano l’arresto di solidarizzanti, giornalisti ed avvocati presenti sotto il palazzo di giustizia oggi pomeriggio. Dopo diverse ore di chiusura dei canali, ritorna on line la pagina di Halkın Sesi TV, tv vicina al partito, dalla pagina si leggono gli inviti a leggere i fatti successi oggi non superficialmente ma come l’inizio di una nuova rivolta popolare in Turchia per la giustizia sociale.

I presunti terroristi sono stati uccisi, così com’è stato ucciso per mano della polizia- e non per mano dei suoi sequestratori- il procuratore. Probabilmente non sarà mai fatta giustizia per Elvan così come le tante vittime di Stato in Turchia e nel mondo.

Dopo la notizia dell’uccisione dei due giovani militanti del DHKP/C sono scesi nelle strade di Okmendanı decine di militanti del partito e solidarizzanti continuando così la resistenza contro la repressione dello stato turco e delle politiche dell’AKP.

Chi sa quanti in Italia e nel mondo conosceranno la verità su quanto è successo oggi nel palazzo di giustizia di istanbul…

alcuni aggiornamenti e dettagli da blog turchi:

http://t24.com.tr/haber/berkin-elvan-davasina-bakan-savci-mehmet-selim-kiraz-adliyede-rehin-alindi,292104

https://www.facebook.com/Okmeydaniii?fref=ts

https://www.facebook.com/HalkinSesiTV2014

Elma Battaglia- Finestra sul vicino oriente

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