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NEL CENTRO STORICO IL DEGRADO CONTINUA!

Era il 29 maggio quando crollò il palazzo in via Gaeta, da allora si sono susseguite proteste e blocchi del comitato di quartiere, promesse e passerelle degli amministratori a tutti i livelli ma le macerie sono ancora qua nonostante il pericolo che rappresentano.

Che fine hanno fatto tutti gli impegni di soluzione presi dal sindaco, dal governatore regionale e dai parlamentari calabresi? E la protezione civile? Che fine hanno fatto gli interventi urgenti sollecitati dai parlamentari cosentini alla camera?

Le macerie sono ancora qua e soprattutto i due palazzi adiacenti quello crollato sono visibilmente a rischio e le piogge sono iniziate.

Il nostro non è allarmismo. Ma di fatto non vediamo nessuna azione concreta, l’urgenza è dichiarata solo a mezzo stampa e su qualche documento ufficiale che non ha avuto -ad oggi- alcun seguito se non la parziale pulizia delle macerie, mentre l’emergenza, quella reale, resta soprattutto per chi vive nei vicoli del centro storico.

Ri-chiediamo pubblicamente ed urgentemente quello che chiedemmo ben 5 mesi fa e cioè: LA RIMOZIONE IMMEDIATA DELLE MACERIE; se possibile LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ALTRI PALAZZI FATISCENTI ATTIGUI ALLE MACERIE, altrimenti L’ABBATTIMENTO DEGLI STESSI; la DERATTIZZAZIONE ed il MONITORAGGIO PREVENTIVO COSTANTE DI TUTTI PALAZZI PERICOLANTI DEL CENTRO STORICO.

La protezione civile, l’amministrazione comunale, la provincia, le regione ed il governo hanno il dovere di garantire la salute e l’incolumità dei cittadini e dispongono di tutti gli strumenti necessari affinché non si metta a repentaglio con la retorica della burocrazia, della mancanza di risorse e della mancanza di prevenzione.

Da parte nostra assicuriamo che se non saranno fatti tutti gli interventi necessari ed in tempi brevi, bloccheremo ad oltranza l’accesso al centro storico a chiunque onde evitare che qualche residente o qualche mal capitato turista possa rimanere vittima degli annunciati crolli.

Comitato di quartiere “Piazza Piccola” – Prendocasa Cosenza

Cosenza, 27 settembre 2015

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