Zibaldone

Calabria mia bellissima: Posti a caso – L’abbazia del Patire –

Calabria terra amara, afflitta dal malaffare della politica, mal collegata e dove l’abusivismo edilizio (e non solo) sembra quasi un prodotto d.o.p. In questa sede però, parleremo di posti bellissimi, incantanti, lontani mille miglia dalle parole di cui sopra, incontrati quasi per caso, in un dolce vagare permesso dal tempo libero e dalla forte passione verso questa terra.
L’Abbazia del Patire, a 600 metri s.l.m. nel territorio di Rossano (CS), conosciuta anche come Santa Maria del Patìr, è uno di quei posti sconosciuti ai più, pieno di fascino e dove il tempo sembra quasi fermo all’XI secolo. Da Rossano Scalo, ci si arriva in circa 20 minuti, passando prima per i ricchi campi pieni di agrumeti ed olivi (in questo periodo carichi come non mai), per poi inerpicarsi fra i tornanti che se seguiti fino in fondo portano anche in Sila.

Noi ci siamo passati in una assolata domenica mattina, dove l’odore dei funghi proveniente dall’immediata vegetazione boschiva, faceva da padrone inebriando tutta la zona.

L'arrivo all'Abbazia del Patire.
L’arrivo all’Abbazia del Patire.

Ci troviamo di fronte a un vero e proprio complesso monastico, dove rimangono significativi ruderi che attestano la magnificenza e l’importanza del chiostro. Il Monastero, dedicato in origine a Santa Maria Nuova Odigìtria, fu poi conosciuto con il nome di Patìr, cioè Monastero del Padre, in onore del suo fondatore.

Ingresso principale
Ingresso principale

 

Particolare
Particolare

Ben presto, il Monastero acquistò fama e prestigio, grazie anche al suo scriptorium da cui provengono centinaia di codici, molti dei quali custoditi nella Biblioteca Vaticana e non solo.
Restaurata ad arte la chiesa, con uno stile povero a tre navate e con un magnifico tappeto musivo pavimentale interno: presenta infatti bellissimi mosaici raffiguranti soggetti particolari, come un grifo alato, un liocorno o un centauro che scocca l’arco.

L'interno della Chiesa
L’interno della Chiesa

Eccolo dunque, questo luogo bellissimo, sconosciuto e quasi dimenticato, con una storia millenaria assolutamente ben conservata, dove nessuno scempio è stato messo in atto. Valorizzare i territori partendo come primo passo da questi monumenti che oggi potrebbero ospitare una quantità infinita di manifestazione ed eventi, alla riscoperta delle proprie radici e del proprio passato.
Capitolo a parte meriterebbe la vista o meglio le viste che questo posto può offrire: alcune centinaia di metri più in basso, fermandovi sul ciglio della strada, potrete notare nella propria interezza quasi tutta la fascia jonica, dal golfo di Corigliano fino a quasi tutta la fascia jonica alta.

P.o.v.
P.o.v.

Le parole si trasformano in immagini: partendo dal basso verso l’alto, ecco i campi rigogliosi di un verde mozzafiato, e a mano a mano gli insediamenti, con la Centrale di Rossano nella propria interezza che vista dall’alto, fa capire quanto quest’insediamento industriale sia uno scempio per i nostri occhi, ancor di più oggi vista la situazione che gli si prospetta.

A.N.I.H.C.

 

 

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