Una mattinata tiepida di fine ottobre. L’aria, più ti allontani da Cosenza, più diventa pungente. La macchina carica. Si fa così quando si va alle manifestazioni. Giusto il tempo di un veloce caffè e ci ritroviamo nella piazza di Spezzano, già colma di gente: si respira un clima di festa, con i bambini che dipingono su grandi cartelloni, sporcandosi le mani, di rosso, verde, giallo. Colori sgargianti che ricordano la bellezza del paesaggio che ci circonda, bellezza compromessa dall’incompetenza di una classe politica corrotta, più attenta alle poltrone che al benessere dei cittadini. Uno striscione, appeso dai ragazzi del Comitato Ambientale Presilano alla finestra di una casa che affaccia sulla piazza, recita: “#lachiudiamonoi”. E questo è il motto della manifestazione, anzi, più che di motto si tratta proprio di una precisa dichiarazione d’intenti. Laddove la politica non arriva (o non vuole arrivare), è l’indignazione popolare a prendere in mano il timone di una nave che non vuole affondare sotto montagne di rifiuti. Camminiamo rapidamente da una parte all’altra della piazza, alla ricerca di dichiarazioni, commenti, registrando suoni e rumori di un popolo variegato, fatto di donne e uomini liberi, attivisti, giovani dei movimenti cosentini.
Prima dell’avvio del corteo, momenti “situazionisti” di teatro popolare e improvvisazione, perché sarà anche una sana risata quella che li seppellirà.
Il camper del Comitato accende i motori e, con alla testa un manipolo di bambini festanti e “agguerriti”, il popolo che si oppone all’aberrazione eco-sociale della discarica di Celico si mette in cammino. Cori, slogan e musiche ci accompagnano fino alla villetta di Celico. Il corteo è determinato e raggiunge simbolicamente la rampa d’ingresso che conduce sulla Statale. Nessuna forzatura, l’obiettivo della giornata, gridano gli organizzatori, è stato raggiunto. Non quello, però, della chiusura della discarica, ancora drammaticamente in funzione.
La gente della Presila è stanca di aspettare, ammalarsi di tumore, respirare aria torbida.
A Celico si combatte una battaglia che deve vederci tutti coinvolti perché, come dice l’attore Giovanni Turco, i “presilani”, in realtà, non esistono. La Sila è una sola, così come i cittadini che la popolano e tutto il territorio circostante. Un polmone verde d’impareggiabile bellezza che non lasceremo nelle mani sporche di soldi, e non di colori, dei politicanti di turno.
Giuseppe Bornino – Remo De Vico
Di seguito voci, suoni, rumori e immagini dal corteo e oltre. Buon ascolto e buona visione.
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