Il Comitato Ambientale Presilano esorta le istituzioni a fare il loro DOVERE.
Una enorme buca puzzolente che sventra una mezza montagna; una serie di capannoni visibili ad occhio nudo persino da Monte Cocuzzo; uno sfregio tra il panorama mozzafiato delle montagne che cingono l’altopiano silano.
Con l’impianto della Mi.Ga. non è stato creato “solo” un problema sanitario e di vivibilità nelle nostre contrade. C’è un evidentissimo danno paesaggistico ambientale che deturpa la bellezza di uno dei luoghi più suggestivi della nostra regione.
Anche su questo il Comitato Ambientale Presilano non è rimasto a guardare ed ha chiesto l’intervento degli organi competenti, Corpo delle guardie Municipali, Caserma dei Carabinieri, ufficio tecnico del Comune di Celico e Procura della Repubblica, per verificare se sono state richieste e rilasciate le previste autorizzazioni per realizzare quei mostruosi capannoni a ridosso della discarica.
Dai documenti in nostro possesso esistono elementi per ritenere che esista la concreta ipotesi che sia stato commesso un illecito edilizio e per questo pretendiamo che le istituzioni succitate intervengano immediatamente per verificare e sanzionare le probabili irregarità, le invitiamo dunque a esercitare il loro dovere in quanto il comitato non può sempre sostituirsi ad esse.
Sarebbe paradossale se qualcuno avesse rilasciato l’autorizzazione per realizzare quel tipo di strutture per sanare le illegittimità legate al rilascio delle autorizzazioni ad impiantare una discarica nel mezzo di una montagna.
Sarebbe gravissimo se venissero rilasciate le autorizzazioni per realizzare ulteriori corpi di fabbrica per permettere ad un impianto illegale di operare.
Il Comitato Ambientale Presilano e tutti i cittadini che tengono alla tutela del proprio paesaggio non rimarranno a guardare con le mani in mano.
Basta abusi, basta connivenze.