Per la prima volta assistiamo ad una ricostruzione diversa della morte di Denis Bergamini. Dopo 28 anni di falsità, ipocrisie e depistaggi la verità potrebbe presto venire fuori. Secondo alcune indiscrezioni il giovane centrocampista sarebbe morto per soffocamento, la bandiera del Cosenza non si sarebbe lanciata sul camion per suicidarsi. Il corpo di Denis parla chiaro e adesso potrà finalmente essere ascoltato.
Alla tesi del suicidio non ha creduto nessuno. Non ci hanno creduto la sorella Donata e la famiglia di Denis, mon ci ha creduto l' avvocato della famiglia Fabio Anselmo, non ci ha creduto il popolo rossoblu, non ci hanno creduto i suoi amici, non ci ha creduto la città di Cosenza. Una città che considera Denis come un suo figlio, una città che si è ribellata ed è scesa in piazza per chiedere giustizia e verità. Un universo di solidarietà, portata anche dalle nuove generazioni che Denis non lo hanno visto calcare i campi del San Vito, che ha abbracciato tutta la sua famiglia.
Se si è arrivati a questo punto è grazie alla determinazione di tutti coloro i quali hanno lottato e continuano a lottare affinchè a Denis venga resa giustizia. Isabella Internò, all' epoca ex fidanzata di Denis Bergamini, e l'autista del camion, Raffaele Pisano, potrebbero presto essere sbugiardati, loro e i poteri forti che li hanno coperti per tutti questi anni, adesso tremano. Questa è l’ ennesima vergogna di uno Stato che adesso dovrà processare sé stesso.
Abbiamo ascoltato le parole di Donata Bergamini.