Venerdì 2 marzo alle ore 20.30 presso il Teatro dell'Acquario, Aut-Left Infoshop, il volto (contro-)culturale del Centro Sociale Rialzo, avrà l'onore e il piacere di ospitare la prima calabrese di "Joca, il "Che" dimenticato", l'affascinante e travagliata storia di Libero Giancarlo Castiglia, raccontata magistralmente dal noto giornalista Alfredo Sprovieri, direttore di Mmasciata.it. Durante la serata, incursioni teatrali dell’attore Alessandro Cosentini, letture inedite, proiezioni di spezzoni video tratti dal documentario sempre dedicato al ribelle calabrese, dialogo con Walter Castiglia, fratello di Joca, aperitivo sudamericano e altre sorprese. Presentano e coordinano la serata Claudio Dionesalvi e Giuseppe Bornino.
“Nella vita bisogna fare una scelta. Lo so che questo non è il mio paese, ma c’è la libertà da difendere e se nessuno ci prova le cose non cambieranno mai”. Così parlava Libero Giancarlo Castiglia (detto “Joca”), che emigrò in Brasile dalla Calabria a metà degli anni ’50. Dopo un’esperienza come metalmeccanico a Rio De Janeiro, iniziò a collaborare con la redazione del giornale comunista “A Classe Operaria”. Anni difficili, quelli della dittatura militare che depose con la forza il governo del trabalhista João Goulart: il nuovo governo proibì gli scioperi e nel 1965 mise fuori legge le forze politiche avversarie. Castiglia poteva tornare in Italia, ma decise di lottare.