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Cosenza: Annino Mele racconta la tortura del “fine pena mai”

Sabato 17 marzo,alle ore 17:30, presso l'Acquario Bistrot in via Galluppi, l'associazione Yairaiha Onlus e l'infoshop Aut-Left propongono la presentazione del libro "Mai.L'ergastolo nella vita quotidiana" edito da Sensibili alle Foglie.

Partecipano:
Annino Mele - autore del libro
Domenico Bilotti - ricercatore di diritto ecclesiastico e canonico all'UMG
Sandra Berardi - presidente dell'Associazione Yairaiha Onlus

"L’assenza di un fine pena certo può essere considerato il primo basilare dispositivo su cui si fonda l’istituto dell’ergastolo, ed è questa durata infinita della pena che la rende specifica nella sua quotidiana esecuzione. Si potrebbe dire che se con la pena di morte lo Stato toglie la vita a una persona, con l’ergastolo se la prende."

In questo libro Annino Mele racconta l’esperienza quotidiana del carcere, vissuta da un uomo il cui fine pena è fissato al 99/99/9999. Mai. Una narrazione che svela senza reticenze il falso mito della funzione rieducatrice del carcere e quello della presunta virtualità dell’ergastolo nel sistema penale e giudiziario attuale. Come se questa pena non fosse realmente scontata dagli ergastolani. Un libro che descrive i dispositivi del carcere, le sue banali violenze quotidiane (che si possono tradurre in un dispetto o in un suicidio), i suoi misteri irrisolti (come l’epidemia di febbre Q nel carcere del Bassone e le voci che sotto a quelle fondamenta sia stata sepolta la diossina di Seveso). L’interrogativo che questo libro vuole porre è se non sia giunto il momento di abolire la pena dell’ergastolo.

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