I giudici del Tribunale di Cosenza hanno condannato per bancarotta preferenziale Piero Citrigno a quattro anni di reclusione, l’ex editore Fausto Aquino a due anni (pena sospesa), l’amministratrice Rosanna Grillo ad un anno (pena sospesa) e l’ex amministratore Tommaso Funari a dieci mesi (pena sospesa). Assolto da ogni accusa Massimo Zimbo, prestanome di Citrigno.
Il processo riguardava le vicende finanziarie della societa’ C&C, trasformata poi in Paese Sera Editoriale SpA. La vicenda si intreccia con quella della testata Calabria Ora.
La presidente del Tribunale Claudia Pingitore ha inflitto pene anche più pesanti di quelle che aveva auspicato il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino.
«La Cec proprio prima di fallire - dice il pm - ha liquidato nei confronti dello stampatore Umberto De Rose 500mila euro. Tutto a scapito dei confronti dello Stato e degli enti previdenziali che negli anni avevano accumulato debiti che in fin dei conti hanno superato il milione di euro».
La definitiva chiusura del quotidiano che da Calabria Ora venne cambiato in L’Ora della Calabria, avvenne dopo due mesi dalla nota telefonata sulle rotative tra Umberto De Rose e Pietro Citrigno in cui si imponeva di non mandare in stampa l’edizione del giornale, in quanto era presenta la notizia delle indagini a carico del figlio del senatore cosentino Tonino Gentile.
Pietro Citrigno, ex editore di Calabria Ora e della Provincia Cosentina, accusato di violenza privata nei confronti di Alessandro Bozzo, il giornalista suicidatosi il 15 marzo del 2013,è stato condannato a quattro mesi di reclusione nel settembre del 2016.
Abbiamo ascoltato il giornalista Francesco Cangemi, ex redattore di Calabria Ora.