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A Cosenza la cultura è “fuori del comune”

Quanti concerti, presentazioni di libri, incontri, spettacoli teatrali, momenti di riflessione, serate di intrattenimento, mostre, iniziative di solidarietà, giornate di aggregazione, interventi artistici, sono stati concepiti, voluti, sostenuti, nell'ultimo anno (ma si potrebbe tranquillamente andare indefinitamente a ritroso), dall'Amministrazione Comunale di Cosenza, dagli enti preposti per incentivare la cultura? A eccezione delle dispendiose performance di San Silvestro, delle inaugurazioni in pompa magna e delle "alienate" residenze artistiche, cosa ha offerto il Comune di Cosenza ai propri cittadini in termini di arricchimento culturale e sociale? Cos'è Cosenza Cultura, qualcuno ha compreso fino in fondo il senso e l'utilità di questo brand puramente pubblicitario?


Per fortuna, allora, che c'è un'altra Cosenza, la Cosenza dell'autorganizzazione, della cultura dal basso, dell'autoproduzione, dell'aggregazione spontanea, dell'autofinanziamento, dell'impegno quotidiano. Per fortuna, allora, che ogni sera, per tutto l'anno, c'è sempre qualcosa da fare, grazie al sacrificio e alla passione di moltissimi che si spendono volontariamente per la causa dell'evoluzione spirituale e sociale cittadina. Per fortuna, allora, che ci sono le associazioni, i comitati, le rassegne autogestite, le iniziative popolari, i quartieri in movimento, i locali illuminati.
Un impegno straordinario, fuori del comune.
È proprio vero, sì, a Cosenza la cultura è "fuori del comune".

Giuseppe Bornino

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