Quando occupammo La Casa degli Ultrà esponemmo uno striscione che recitava:"Fuori le curve dagli stadi". Per noi questa è una forma di resistenza alla crescente repressione che si vive negli stadi e nelle piazze. Da sempre gli stadi e le curve sono una palestra di repressione dove vengono sperimentati provvedimenti e leggi da estendere a tutta la società. Nella Casa degli Ultrà, i migranti giocano a calcio, i writers dipingono sui muri, gli ultras fanno vivere questo spazio. In questo luogo di resistenza si crea la contaminazione perfetta tra tutte le categorie sociali sotto attacco. Tutte queste categorie oggi vengono etichettate come il male della società. Chi lotta oggi viene criminalizzato mentre chi specula sulle nostre vite, chi cerca di mettere l'uno contro l'altro inscenando guerre tra poveri continua a decidere sulle nostre vite. Noi vogliamo abbandonare la rassegnazione e vogliamo riprenderci la nostra dignità. Nella nostra Curva sono presenti tutti i quartieri popolari della città. La rabbia sociale di chi vive in luoghi lasciati all'abbandono e al degrado si riflette nostro modo di essere ultras. La nostra Curva oggi è vissuta da gruppi tesserati e gruppi non tesserati, fermarsi alla tessera, vederla ancora come un motivo di divisione oggi è riduttivo rispetto alla fase repressiva che viviamo. Proprio per questo motivo per noi è fondamentale essere presenti non soltanto al Marulla e in ogni stadio in cui gioca il Cosenza, ma è di vitale importanza essere presenti, visibili e riconoscibili nelle piazze e negli stadi della nostra città. Per questo la scelta di occupare, per questo la scelta di organizzare cortei e presidi. La nostra Curva Sud ha subito una vera e propria ondata di diffide, nonostante questo abbiamo resistito all'urto. Oggi continuano ad esistere provvedimenti come l'articolo 9 che limitano le nostre libertà. Tanti di noi, soprattutto tanti ragazzi sono costretti ad andare a firmare in questura ogni qual volta gioca il Cosenza. Avete idea di cosa può significare essere privati della propria libertà? Avete idea di cosa può significare essere costretti a rinunciare al proprio tempo libero? Con le iniziative sociali organizzate alla Casa degli Ultrà continuiamo a crescere ed ad aggregare. Vorremmo che la nostra Curva ritornasse ad avere dei prezzi popolari, vorremmo che la passione che infuoca i cuori di uomini, donne e bambini, di ogni generazione, possa tornare a riempire i gradoni del Marulla. Vorremmo che questo calcio torni ad essere accessibile a tutti. Vorremmo diffondere a le cosentine e ad i cosentini i nostri valori e i nostri ideali di libertà. Per questo motivo ci ritroveremo Sabato 28 Aprile, presso Piazza Kennedy, alle ore 17, per un presidio di Controinformazione Ultrà.
RIPARTIAMO DALLA SUD
LA CITTÀ È DI CHI LA VIVE
VIVERE ULTRÀ PER VIVERE