Lo scorso giovedì 26 novembre abbiamo incontrato il Collettivo FX, nato nel 2010 nei dintorni di Reggio Emilia, un collettivo formato da un gruppo di formatori e pittori animati dal preciso intento di “inquinare il cemento armato“, con l’obiettivo non di creare opere d’arte svincolate dall’ambiente circostante, ma di dare vita a interventi artistici estemporanei fortemente interconnessi con il contesto urbano di riferimento.
Così, sulla base di questi principi, il Collettivo si è imbarcato nell’impresa itinerante che risponde al nome di “Dietro ogni matto c’è un villaggio”, attraversando l’Italia, da nord a sud, per pittare i volti di personaggi locali considerati dalla comunità “pazzi”. La pazzia, in questo caso, però, non fa rima con emarginazione, ma con creatività, sana irrazionalità, senso della socialità, nostalgico ricordo. Il matto non è la pattumiera del sistema cittadino, ma, forse, il condensato dell’identità più profonda del contesto urbano stesso. Per questo è il villaggio che “sta dietro” al matto e non viceversa.
A Cosenza, il Collettivo, in collaborazione con il Centro Sociale Rialzo, ha ridato bellezza a uno dei muri dell’Auditorium Popolare, trasformando letteralmente il lato del capannone che dà su viale Parco, incuriosendo, così, passanti e automobilisti che affollano quotidianamente una delle principali arterie cittadine. Il soggetto prescelto per la gigantesca “pittata” è stato Totonno ‘u Squalu che, a Cosenza, non ha certo bisogno di presentazioni. Per lui parlava, e parla ancora, il suo “sdentato” sorriso.
Di seguito, l’intervista al Collettivo svoltasi all’interno del Centro Sociale Rialzo, nella mattinata di giovedì: