L’accusa è di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni. L’operazione denominata “Matauros“, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha portato anche al sequestro preventivo d’urgenza relativo alle quote azionarie di società operanti nel settore della depurazione e trattamento delle acque, trasporto e compostaggio dei rifiuti speciali non pericolosi. L’inchiesta svela, per la prima volta, il condizionamento della cosca Piromalli nella costruzione e gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria.
«La ‘ndrangheta in questa regione controlla tutto, quindi attività del genere non potevano sfuggire. Anche perché in Calabria la raccolta e lo smaltimento rifiuti sono stati gestiti per anni in regime di emergenza e ciò ha garantito controlli nella migliore delle ipotesi più blandi». È categorico Federico Cafiero De Raho, procuratore capo di Reggio Calabria, nel commentare l’inchiesta .
La vicenda trova spazio oggi sulle colonne de Il Manifesto, “Calabria, fanghi industriali usati come fertilizzanti, in manette ex sindaco” è il titolo dell’articolo apparso oggi sul quotidiano nazionale. La firma è di Silvio Messinetti, avvocato, ambientalista e scrittore calabrese, lo abbiamo ascoltato ai nostri microfoni