comunità, cosenza, Cultura

Il filo di Sophia ospita Sensibili alle foglie | dom 15 ott @ Teatro dell’Acquario

Appetitosa preview della decima annata de Il filo di Sophia, che verrà inaugurata nel mese di novembre prossimo.
Da 10 anni Il filo di Sophia si impegna per offrire alla città un modello plastico di cultura nata, coltivata e diffusa dal basso, con mezzi propri e con le idee di una comunità mobile che, nel corso degli anni, si è ingrandita sempre di più, incrociando saperi e intessendo relazioni.

Si comincia ospitando NICOLA VALENTINO, uno dei fondatori, assieme a Renato Curcio e Stefano Petrella, di "Sensibili alle foglie", storica cooperativa editoriale e di ricerca sociale nata nel 1990 all'interno del carcere di Rebibbia.

Domenica 15 ottobre alle ore 19 Il Filo DI Sophia, all'interno degli accoglienti spazi di Otra Vez Bistrot - Ristorante bio etico, presenta L'ARTE IR-RITATA:

✔ mostra di opere del Museo Conviviale di Sensibili alle foglie

✔ presentazione del libro "L'arte ir-ritata" di Nicola Valentino accompagnato da Silvia Pujia

✔ condivisione del progetto "Adotta un'opera"

✔ aperitivo ir-ritato

*** INGRESSO GRATUITO ***
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Maggiori info sulla serata:

✔ Museo conviviale dell'arte ir-ritata di "Sensibili alle foglie", storica casa editrice diretta da Renato Curcio --> "Sensibili alle foglie" custodisce una raccolta inestimabile di opere pittoriche, manoscritti e disegni, vale a dire documenti sulla condizione umana e sulle istituzioni, nati nei luoghi della reclusione e nelle solitudini estreme, che ci mostrano come la risorsa dell’immaginario sia vitale per ogni persona aiutandola a trovare una via d’uscita simbolica e a rinnovarsi malgrado tutto.


✔ Nicola Valentino è ricercatore e socioanalista, è art director dell’Archivio di scritture, scrizioni e arte ir-ritata di Sensibili alle foglie, che custodisce e valorizza più di un migliaio di documenti provenienti dalle istituzioni totali e dalla difficoltà a vivere.

✔ "L'arte ir-ritata", uscito nel marzo di quest'anno, illustra la genesi di un percorso di ricerca ormai trentennale e ne espone i concetti fondamentali. Viene portata l’attenzione sulla creatività come risorsa vitale attraverso la quale gli esseri umani, sin dagli albori della civiltà, possono re-immaginarsi e re-inventare se stessi portando suggestioni e cambiamenti nel mondo che li circonda. Un insieme di scritture, scrizioni, disegni e dipinti prodotti nelle situazioni estreme – dentro la cella di un carcere, in una istituzione psichiatrica, nel braccio della morte, in una casa di cura o sotto un portico – dialoga con lo scarabocchio tracciato mentre si risponde a una telefonata e la firma graffita su un muro o sulla porta di una scuola. La ricchezza di segni e suggestioni che ne deriva propone un nuovo sguardo su quelle produzioni che la psichiatria e la criminologia hanno incasellato in definizioni mortificanti e il mondo dell’arte in letture spesso riduttive. Le storie delle persone o meglio delle identità creatrici che hanno tracciato queste opere di arte ir-ritata accompagnano i lettori in un viaggio che attraversa istituzioni, contesti ed epoche diverse. Un grande inno alla creatività per le sue capacità di cura, che consentono a ogni persona di ricominciare, ovunque le tempeste l’abbiano portata, e alla società di immaginare nuovi modi di vivere, ovunque sia incagliata.

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