Non si ferma la querelle relativa allo smantellamento della baraccopoli di via Reggio Calabria e al conseguente spostamento delle circa 20 famiglie tra Arcavacata e via Ugo Spirito (traversa di Via Popilia).
A prendere la parola sono proprio gli abitanti di via Ugo Spirito riunitisi in comitato, rimandano al mittente le accuse di razzismo e affermano: “dal punto di vista strutturale e speculativo, abbiamo letto sulla stampa di “immobile nella disponibilità del comune”! A noi risulta che l’immobile è oggetto di compravendita tra privati con una caparra minima già versata e un saldo (di quasi l’intero importo) da versare a fine 2018! È un immobile nella disponibilità del comune questo? Può un privato prendere finanziamenti comunali (pare ben 35000€ annui per 10 anni) per un immobile “acquisito” in questo modo e ristrutturato in barba ad ogni legge? Esistono i requisiti di abitabilità, quelli dimensionali e di idoneità certificate tanto sbandierate nel bando comunale? A tal proposito, i lavori sono stati bloccati dall’ispettorato del lavoro per gravi irregolarità”.
Interrogativi assolutamente legittimi a cui l’amministrazione non darà risposte mentre si avvicina la data d’inaugurazione del Ponte di Calatrava e quindi dello smantellamento delle baracche.
L’assessore Vigna solo qualche settimana fa in una conferenza stampa pubblica affermava che il Comune non avrebbe più pagato affitti ai privati, evidentemente erano solo chiacchiere.
Chi è il privato che andrà a guadagnare sulle spalle dei cosentini e delle cosentine ? a chi regaleremo 350 mila euro nei prossimi anni?
Le questioni politiche interne al Consiglio Comunale si risolvono a danno dei cittadini ? sembrerebbe di si, infatti lo stabile di via Ugo Spirito pare rientri nelle proprietà di un noto esponente del Partito Democratico cittadino, pronto a migrare tra le poltrone della maggioranza.
Quello che si va delineando è un ignobile speculazione ai danni dei residenti di via Reggio Calabria e di via Ugo Spirito, così come affermato da questi ultimi nel loro comunicato.