E’ passata più di una settimana dall’occupazione dell’Hotel Centrale da parte del Comitato Prendocasa. Per circa 70 persone la struttura alberghiera a forma di nave, chiusa e abbandonata da anni, è diventata casa.
Ieri è terminata la 3 giorni di iniziative pubbliche, dalla presentazione del libro "Mimì capatosta" all’arrivo della Befana, in decine hanno attraversato e visitato la nuova occupazione a fini abitativi.
Tra i tanti che hanno preso parte alla tombolata dell’Epifania,in quella che una volta era la sala ristorante, c’era Ercole Barile, fratello di Mimmo ex proprietario della struttura. Una presenza importante e non scontata.
I Barile per molti anni sono stati tra i più ricchi gruppi imprenditoriali del territorio ma la certificata e nota attività criminale di Mimmo Barile ha condotto la famiglia in rovina.
Ercole Barile da anni conduce una serrata battaglia contro suo fratello Mimmo, denunciando le malefatte e le coperture che quest’ultimo avrebbe in Procura e negli ambienti della politica nostrana.
L’Hotel Centrale fa gola a molti in questa città, tre aste sono andate deserte e chi volesse acquistarlo dovrebbe sborsare 2 milioni e 250 mila euro. L’abbandono e il degrado erano chiaramente funzionali all’abbassamento del prezzo.Il Comitato Prendocasa ha complicato le strategie degli imprenditori che avevano messo gli occhi sulla struttura.
In questo contesto la presa di posizione di Ercole Barile, resa pubblica attraverso Facebook, fa tanto scalpore: “Ho visto il sorriso sul volto di una ventina di bambini che guardavano cartoni animati proiettati su un muro della sala ristorante. Ho visto il sorriso sul volto di mamme e papà che avevano un tetto per i loro figli. Ho visto il sorriso di ragazzi che un tetto lo avevano ma erano lì a combattere per darlo a chi non lo aveva.Ho avvertito nel mio cuore il sorriso dei miei genitori nel vedere la loro creatura sottratta al malaffare, e tornare a esistere nella pulizia e nelle voci felici di chi vi ha restituito vita”.
Lo sgombero, azione violenta messa in campo in diverse città d'Italia, delle famiglie che vivono nell'Hotel occupato potrebbe arrivare su decisione della Procura della Repubblica.
La questione terrà banco per molto tempo ancora, le istituzioni mantengono un assordante silenzio.