Foto di Giacomo Greco
Installazione artistica temporanea sul Ponte di Calatrava. L'idea è dell'artista cosentino Marco Cotroneo, supportato dal Comitato Prendocasa.
L'opera - che richiamo la questione dei fondi destinati alle case popolari ma utilizzati per la costruzione del Ponte - ha attratto l'interesse e la curiosità dei tanti cosentini intenti a passeggiare.
Cotroneo ha spiegato così il senso dell'installazione: "Cosenza Città d'Arte deve insolubilmente abituarsi agli interventi dei propri artisti! Chi fa arte vive la città come chiunque altro e ne assorbe le abitudini, i modi, le storie. Inevitabilmente genera immagini: 1000 casette ha prodotto il mio fare, 1000 casette in cartone di manodopera internazionale.
Possono essere schiacciate, abitate, vissute. Le si possono calpestare, calciare e rubare. Tutelare, colorare.
Occhio, non incespicare!
Oggi le poso e oggi le levo: giusto il tempo per documentare. Registrarne luci, il movimento. Le ombre che lunghe girano sul ponte.
Il ponte nuovo è immobile.
Il ponte è un brontosauro che alza il collo e poi la testa.
Dopo aver bevuto nel grande Crati, guarda la città.
Se diventa dinosauro allora si muove. Allora cambia, si evolve. Sparisce!
Le casette per modificare il territorio, il colore per gli occhi, la domenica per la nostra festa.
L'arte è la salvezza!
Il cambiamento rivendica il tempo, mortifica il percepire ma genera movimento; viverlo è necessario! " Guarda il video
Prendocasa, che ha fattivamente realizzato l'opera, scrive di "Immaginazione al (contro-)potere" nella nota diramata e che pubblichiamo di seguito:
Il Comitato Prendocasa ha felicemente deciso di assumersi l’onore della “curatela” dell’installazione artistica temporanea immaginata da Marco Cotroneo per modificare temporaneamente la superficie del Ponte di Calatrava.
Installazione realizzata collettivamente e che ha coinvolto decine di occupanti di casa di questa città. Le piccole case di cartone che abbiamo deciso di posizionare caoticamente lungo il ponte, infatti, sono state create e colorate dai bambini, le donne e gli uomini che attraversano e vivono quotidianamente i nostri luoghi.
Con quest’opera collettiva vogliamo semplicemente, ribadire che gli spazi della nostra città sono di tutti e tutti possono provare, almeno per un giorno, a modificarli, ripensarli, immaginarli diversi. Le minute batterie di casette, come tante piccole squadre compatte di operose formiche, sfidano la magniloquenza del Ponte di Calatrava. Senza paura, ma con il coraggio di chi si sente ancora libero di poter osare e sognare una città diversa.