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Acqua: Iacucci a favore della gestione dei privati.Ignoranza e ottusità al potere

Pubblichiamo la replica del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica "Bruno Arcuri" al Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.

Neanche si è fatto in tempo a costituire l’assemblea dei sindaci dell’Autorità Idrica Calabrese che già cade il velo sulle reali intenzioni della classe politica calabrese, ed in particolare della parte politica che monopolizza la neoeletta assemblea.

Tra i primi ad esporsi coraggiosamente, interviene da par suo il Presidente della Provincia di Cosenza Iacucci, che sempre più spesso ci ricorda il suo ineffabile collega Stefano Esposito quando ai bei tempi parlava della TAV.

Tra le perle offerte agli organi di stampa, leggiamo in particolare della sua propensione “per un gestore privato che si occupi anche della riscossione. È chiaro che il privato ha tutto l’interesse ad evitare l’evasione”, sostiene con lungimiranza, “ed ha la possibilità di aggredire i singoli cittadini, cosa che la Sorical non ha. Naturalmente tutta la sua attività va tenuta sotto stretto controllo dell’AIC, quindi del pubblico”.

Poiché riteniamo che le parole del Presidente Iacucci siano di rilievo elevato e debbano essere comunicate ad un più vasto pubblico, ci permettiamo per una volta di tradurle dal forbito eloquio del politico navigato ad un lessico più popolare, in modo da assicurarci che il messaggio giunga davvero a tutti. Speriamo che il Presidente non se la prenda a male per questa nostra libertà, altrimenti… pazienza.

Di seguito la traduzione, più didascalica quindi necessariamente meno sintetica:

“Ma a noi sindaci, chi ce la fa fare a reclamare un ruolo dignitoso per i comuni, un ruolo che ci permetta davvero di amministrare almeno i beni comuni essenziali del nostro territorio? Chi ce la fa fare a mettere in piedi una lotta per recuperare un minimo di autonomia finanziaria ed organizzare la gestione delle nostre reti? Poi magari capita che dobbiamo anche far pagare le bollette! Questo non va bene, fa perdere voti. Meglio che il lavoro sporco lo faccia un privato, che poi siamo sempre in tempo a schierarci dalla parte dei cittadini. E se qualcuno si lamenta, ricordiamogli che il pubblico vigilerà. Tanto chi volete che si ricordi del casino che abbiamo fatto con la Sorical, con la Veolia che non aveva nemmeno la maggioranza delle quote azionarie e faceva quello che voleva. Se poi i soldi delle bollette serviranno a pagare dividendi piuttosto che ad aggiustare le reti, una sola cosa era, è e sarà importante: che noi possiamo dire che non è colpa nostra!”

Al Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica non resta che augurare buon lavoro all’assemblea dell’AIC, in particolare alla parte politica che monopolizza la neoeletta assemblea, augurando a tutti un futuro ancora più ricco di successi.

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