Il sindaco Occhiuto ha deciso, unilateralmente e via FB, che il nascente Planetario sarà intitolato a Stephen Hawking, l’astrofisico inglese recentemente scomparso, invece che a Giovan Battista Amici come aveva suggerito Franco Piperno, il promotore della costruzione dell’edificio che ospiterà il sofisticato strumento ottico.
Piperno, da assessore di Giacomo Mancini e da astrofisico di mestiere, ne aveva promosso e progettato la costruzione immaginando di intitolarlo ad uno dei più importanti studiosi del Rinascimento cosentino. Amici o Amico o d’Amico, nato a Cosenza nel 1511, aveva frequentato la allora prestigiosissima Università di Padova e, soprattutto, aveva scritto e pubblicato -a Venezia nel 1536, ma poi anche a Parigi nel 1549- un’opera che, per la prima volta e prima di Copernico, metteva in discussione il modello tolemaico: “De motibus corporum coelestium iuxta principia peripatetica sine eccentricis set epicyclis”. La sua opera è stata oggetto, fra gli altri, di un dottissimo saggio di Franco Piperno dal titolo: “Da Eudosso di Cnido a Giovan Battista D'Amico da Cosenza”.
Nel saggio si evidenzia come Amici avesse introdotto una significativa innovazione nel rifacimento del sistema teorico del movimento dei corpi celesti del filosofo greco Eudosso incentrato sulle sfere omocentriche, poi adottato e perfezionato da Aristotele. Riassumendo e semplificando si può affermare che la teoria omocentrica, rivisitata dall'opera del cosentino, è in grado di competere con la teoria degli epicicli ovvero quella tolemaica.
Lo studioso cosentino non è molto famoso probabilmente perché, morto assassinato a soli 27 anni, non ha potuto continuare a studiare ed a pubblicare, ma credo che non sfugga a nessuno che meriterebbe di essere ricordato con tutti gli onori dalla sua città.
Sono sicuro, anche, che noi cosentini dovremmo menare gran vanto per averlo avuto fra i nostri ascendenti intitolandogli, almeno, il nascente Planetario anziché allo studioso britannico -ora al picco della notorietà perché appena scomparso- come ha deciso il sindaco Occhiuto in modo provinciale e demagogico.
È, forse, così che si crea un senso di appartenenza ad una comunità, un condiviso e positivo senso di cittadinanza?
Battista Sangineto