Riportiamo di seguito l'intervista a Emiliano Mondonico realizzata,il 12 settembre 2013, dagli Ultrà Cosenza e pubblicata sulla fanzine "1914" il 15 settembre in occasione della partita casalinga contro il Sorrento.
“La felicità nel gioco del calcio” questo il titolo dell’iniziativa, che giovedì 12 settembre 2013 ha riempito il chiostro di Santa Chiara,iniziativa all’interno del "Festival delle Invasioni". Coordinatore Franco Dionesalvi fondatore del festival,ospite d’onore mister Emiliano Mondonico. Diversi i relatori che hanno partecipato all’incontro. Alessandro Russo ultrà, ora giornalista della GdS, ha fatto rivivere attraverso le sue telecronache, i momenti più belli del calcio cosentino, dall’Adriatico al S.Paolo. Il Professore Massimo Cervelli, tifoso della viola ed ex leader dell’Autonomia fiorentina, si è soffermato invece,sulla crisi del calcio in Italia inteso come business, e ha richiamato l’attenzione sull’importanza del calcio praticato dai bambini nelle strade. Marcello Spadafora, addetto ai rapporto tra Comune e Cosenza Calcio, ha sottolineato come la parte sana del calcio, siano i ragazzi che seguono la loro squadra in tutta Italia. Di seguito l’intervista rilasciata dal Emiliano Mondonico alla nostra fanzine:
Jimmi Fontana diceva: “il mondo non si è fermato mai un momento”, e mai si fermerà. Ben trovato Mister.
Grazie ,per me l’esperienza di Cosenza è stata importantissima, qui ho imparato davvero moltissimo nonostante le difficoltà. Il rapporto con la curva è stato sempre un rapporto vero, tra persone che si stimavano, ho cercato di essere sempre me stesso, anche se in quei momenti non era facile. Vi ringrazierò sempre per quello che mi avete dimostrato nel poco tempo in cui siamo stati assieme.
Mister lei per due anni ha combattuto contro una brutta malattia,un messaggio per chi vive quest’incubo ?
Il consiglio lo do ai giovani rispettate la vita e la vita vi rispetterà. Bisogna prevenire, e la prevenzione inizia da giovani ,con una vita sana, mai eccedere. Io ho avuto la fortuna di avere un fisico che ha risposto positivamente. E la fortuna di avere gente come voi, che non mi ha mai fatto sentire solo,il fatto di sentire tanta gente vicino ti obbliga a ricominciare a vivere e a lottare, anche nei momenti in cui ti senti solo.
Per Lei uomo del nord, cosa le hanno dato le esperienze di Napoli e Cosenza?
Esperienze positive, quando ci vieni di persona ti accorgi che questi sono posti dove vale la pena venire per lavorare, per ammirare le bellezze dei luoghi. Mai mi sono pentito delle esperienze fatte al sud anzi, se potessi, ritornerei.
Questo è l’anno del centenario, cosa sente di dire al popolo rossoblù, il 23 febbraio sarà al “S.Vito”?
Mi auguro che il centenario sia l’inizio della risalita, se avete la voglia sarò a festeggiare con voi con molto piacere.Il fatto che stasera siete qui, mi riempie il cuore, perché voi siete la parte della tifoseria più vera.
Mister stadi vuoti, famiglie a casa,restrizioni e tessere del tifoso, come si riporta la gente allo stadio?
La gente la porti con i risultati, ora ci sono queste situazioni antipatiche.Mi auguro che tutti quanti, si possa ritornare allo stadio a tifare per la propria squadra in casa e in trasferta, perché fa parte della vita, soprattutto dei gruppi ultrà. Penso dipenda dal vostro atteggiamento, il fatto di obbligare chi di dovere a rivedere un po’ le cose. Ci vogliono stadi degni di questo nome, non possono essere un insieme di gradoni, ma luoghi dove le famiglie possano trascorrere la domenica.