FESTIVAL SULLE PERIFERIE
Perché un festival sulle periferie?
La periferia In un immaginario comune centro e periferia sono luoghi diversi ma in stretto contatto tra loro. Rispettivamente due mondi, il mondo di sopra e il mondo di sotto.
Nel mondo di sopra, al centro, troviamo tutto ciò che dev’essere visibile: negozi e centri commerciali con sbrilluccicanti vetrine, mirabolanti grattacieli, magnificenti grandi opere edili con le quali si realizza la massima espressione del “progresso umano”. Qui circola frettolosamente e a testa bassa la gente “bene”, ognuno recita umilmente la parte che il regista di questo “meraviglioso” spettacolo ha voluto assegnargli. Qui tutto è merce. Emozioni, sensazioni, pulsioni e tutto ciò che concerne la sfera dell’umano, non trova spazio nella continua interazione tra acquirenti e venditori e va perciò oscurato, marginalizzato, reso “periferico” e relegato, quindi, nel mondo di sotto.
Nel mondo di sotto troviamo quindi luoghi oscuri popolati da folli, poveri e stranieri. Odori nauseabondi e cumuli di rifiuti. Ghetti nei quali sono costrette intere masse informi di uomini e donne senza volto e senza nome, affinché la loro indecorosa esistenza non sporchi gli sfavillanti e indorati spazi centrali del mondo di sopra.
Rispetto ad una narrazione tossica, elitaria e dispotica, coerente con un contesto culturale e sociale fondato sulle logiche del mero profitto economico e della mercificazione, noi studenti autorganizzati dell' Unical vogliamo dar spazio ad una visione alternativa di tutto ciò che è reso marginale, dunque periferico, di quel “mondo di sotto” dove albergano soggettività meticce e propulsive, cuori pulsanti, coscienze e sensibilità vive.
E' quella realtà messa ai margini di cui spesso non vuole sentir parlare ( per imbarazzo ?) chi ha il privilegio di vivere al centro ; la periferia è quella strada che hai paura ad attraversare di notte , anche perché strada male illuminata ; la periferia è sistematicamente degradata come fosse una mega discarica dove il centro getta abusivamente i propri bisogni e i propri tumori auspicando che nessuno trovi mai il coraggio per chiederne il conto.
Perciò l’aula studio liberata con gli studenti decisi, attivi e riuniti a combattere quella troppo osannata visione centrale della città ,così dell’ individuo che la abita ,ha deciso di riappropriarsi di una visione periferica della Periferia, sia fisica che sul piano delle esperienze.
Periferia che è racconto ed intreccio di condizioni sempre più difficili, ma soprattutto occhio pulsante di identità meticce e propulsive , di narrazioni alternative.
Periferie dell’Io, delle città, del mondo.
I nostri occhi si fanno periferia emigrante, nomade, umana: condizione comune.
Aula studio liberata f4 ospiterà 29, 30 e 31 maggio all’università della Calabria un festival sulle periferie (VOCI DAI MARGINI ?)
Durante il primo giorno , dedicato all’approfondimento delle periferie dell’io , i ricercatori Oscar Greco e Giuseppe Bornino inaugureranno il festival con una discussione sulla detenzione psichiatrica e repressione del soggetto nei manicomi; a seguire, verrà presentato il primo Poetry Slam dell’ Università della Calabria ( si tratta di una competizione in cui i poeti si affrontano con i loro versi). Per il secondo giorno, che metterà al centro il tema delle periferie urbane, sono previsti una discussione su Valerio Marchi ( sociologo di strada) , il reading “Canti Urbani” sui rapporti tra il poeta e la città moderna a cura di Fattoria PopSurrealism , Marcello Ciampa in arte "Marcio" cantastorie di strada a fine serata music e socialità.
Il terzo ed ultimo giorno,sposteremo l’attenzione sulla lotta della casa a Cosenza, l’esperienza dell’ Hotel Centrale Occupato . Il Festival si chiuderà con un concerto delle band locali ETERÆ, Shameless HC e Scumfuckers.