Ci sono voluti 10 mesi di confronto-scontro per giungere alla conclusione di una vicenda che ha immotivatamente rubato energie alla professionalità e all’impegno quotidiano degli attori in campo. E la conclusione era già stata prospettata e spiegata agli esponenti della Provincia dalla componente scolastica del Quasimodo-Serra già 10 mesi!
In tutto questo lasso di tempo la provincia ha preferito mantenere la sua linea decisionale ammettendo soltanto il fatto che il Quasimodo-Serra venisse allontanato dalla propria sede per fare spazio al liceo Fermi. Il secondo tassello della decisione della provincia era che il Quasimodo-Serra venisse allocato nella sede della ragioneria Pezzullo. E’ utile ricordare che all’origine di questo gioco dell’oca c’era stata la decisione politica di sfollare il liceo Fermi per presunta inadeguatezza statico-strutturale (ma il liceo è ancora bello saldo lì!). Ebbene, fin dall’inizio nessuna altra ipotesi è stata avanzata dalla provincia, eppure un decisore politico vaglia a 360 gradi tutte le opportunità prospettate e di queste ce ne erano molte e anche attuabili in tempi brevi. Invece, l’unica tenacemente avanzata e difesa per tutto questo tempo dalla provincia è stata solo e sempre quella: il Quasimodo-Serra se ne deve andare!!!
Nessun tipo di contraddittorio è stato perseguito da parte di Iacucci che invece di questa gestione padronale e monolitica ha fatto il suo modus operandi, sottraendosi a ogni confronto sui contenuti e arrivando a ingiuriare e calunniare (in pubblico e in privato) addirittura le professionalità e le risorse umane del Quasimodo-Serra. Purtroppo per lui si è scontrato con una realtà scolastica e formativa in cui i numeri, le operazioni logiche e matematiche, le conclusioni serrate e incontrovertibili sono il pane quotidiano dell’esercizio didattico e dunque, sulla precisione e l’attendibilità dei prospetti dimostrativi elaborati dalla comunità del Geometra hanno impattato e sono naufragate tutte le fantasiose e inattendibili (e anche fuorilegge) ipotesi dimostrative dei tecnici della Provincia.
Per attuare l’ipotesi Iacucci sarebbero venuti meno il benessere psicofisico degli alunni del Quasimodo-Serra e il diritto allo studio in condizioni di sicurezza congrue e dignitose, tutto questo causato proprio da una istituzione competente che a tutti gli alunni, non importa se di liceo o di istituto tecnico o professionale, deve garantire costituzionalmente e dunque obbligatoriamente gli stessi diritti.
Di fronte al ribadimento di questo concetto basilare della convivenza civile e democratica l’istituzionale Iacucci si è trasformato nell’iroso Iacucci, prendendo atto che la realizzazione pratica del suo piano politico fosse naufragata, visto che poneva il suo fulcro ideativo proprio sulla disparità e sulla irregolarità della condotta. Inoltre non è da tralasciare il fatto che questa operazione fallimentare ha sottratto numerosissime iscrizioni al fermi, ha inciso negativamente sulle iscrizioni al Quasimodo e ha dirottato studenti in altri scuole che hanno visto riempirsi le classi a dismisura, inficiando notevolmente il rapporto insegnamento-apprendimento
L’abuso del potere istituzionale è stato umilmente contrastato dalla comunità scolastica del Quasimodo-Serra che in questo annus horribilis ha continuato a lavorare incessantemente vincendo premi e realizzando iniziative didattiche di primo piano.
In un Paese normale personaggi come Franco Iacucci non amministrerebbero nemmeno un piccolo condominio, qui invece amministrano, senza alcun titolo e merito, una delle province più grandi del territorio nazionale. La piccola vittoria della comunità scolastica del Quasimodo-Serra è la vittoria di una intera città, è la vittoria del debole contro il forte, è la vittoria di uomini e donne liberi contro l’arroganza del potere istituzionale. Questa vicenda ci insegna che con determinazione, coraggio e intelligenza si possono ottenere risultati importanti, anche quando la controparte è rappresentata dalle istituzioni che dovrebbero tutelarci e invece utilizzano la menzogna e il ricatto come arma.