Calabria, comunità, cosenza, metro

Cosenza: la (mala)politica è pronta a cavalcare l’onda della speculazione.

La nostra città sarà interessata nei prossimi anni dall’ennesima ondata di speculazione edilizia, il cemento e gli interessi che ne derivano riescono a mettere d’accordo tutti. Dietro a sabbia e tondini si celano, in maniera sfacciata, gli interessi milionari e la mano lunga della politica, dei costruttori, dei palazzinari, degli speculatori di questo territorio.

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Il problema non interessa solo Cosenza ma tutto il nostro Paese, Alberto Ziparo, urbanista calabrese e docente all’Università di Firenze afferma che :” in Italia non dovrebbe esistere alcun disagio abitativo, né bisogno di case. Recenti ricerche, elaborazioni dai dati del censimento Istat 2011 e successivi datascape, parlano di «oltre 8 milioni e mezzo di case e appartamenti sottoutilizzati», circa un quarto dell’intero patrimonio abitativo italiano, di cui quasi sette milioni effettivamente vuoti.”

I dati sono a dir poco clamorosi: oggi il numero degli edifici presenti sul territorio nazionale è pari a circa 14,5 milioni per poco più di 31 milioni di appartamenti residenziali. In Calabria 1 alloggio su 4 è vuoto o sottoutilizzato. Perché in un paese e in una città come la nostra segnati da un costante calo demografico si continua a costruire ?
Arriveranno solo risposte di facciata mentre nei fatti si continuerà sulla scia della cementificazione selvaggia.

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L’ennesimo “sacco su Cosenza” a cui assisteremo nei prossimi anni mette d’accordo tutti, dal Partito Democratico al Centrodestra, da Enzo Paolini a Ennio Morrone. Vi siete chiesti a chi appartengono i terreni che sorgono nei dintorni di via Gergeri ? In sei anni di presunta opposizione l’unica critica che Damiano Covelli, Marco Ambrogio ecc. hanno mosso a Occhiuto riguarda la recente decisione di invertire i sensi di marcia nel centro cittadino. Ridicoli e conniventi.

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Ma è noto che i camion del movimento terra, fanno venire la vista anche ai cechi, non c’è inimicizia politica che tenga, tutti si arricchiscono, è linfa vitale per il sistema clientelare. D’altronde l’unica utilità delle grandi opere è questa, dalla Metro al ponte di Calatrava circa 400 milioni spesi e quale beneficio per i cosentini?
Dritto alla casa, accesso alle cure sanitarie e mobilità non rappresentano la priorità per questa classe politica.

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