Cosenza è una delle città con la maggiore incidenza di sfratti per la popolazione residente, in cui la sanità versa in condizioni drammatiche e l’ospedale è uno spauracchio da evitare, in cui la privatizzazione dei servizi fondamentali ha portato solo disagi mentre i trasporti pubblici sono un terno a lotto tra disservizi e ritardi. Nel cuore della città vecchia, dove è custodita la storia della città nella sua grandiosa bellezza artistica, i crolli si sommano all’abbandono sociale, all’assenza di lavoro e servizi. La precarietà e la disoccupazione moltiplicatesi in questi anni di crisi si sommano al complessivo peggioramento dei diritti sociali a cui le istituzioni locali(regionali e comunali) rispondono con la stessa lingua dei vari governi nazionali: tagli e speculazione.
A fronte dei mille disservizi denunciati che incidono radicalmente nella vita materiale dei cosentini la politica si dedica alla moltiplicazione delle grandi opere, alla proliferazione del cemento come medicina alla crisi. Le priorità della politica locale corrispondono meccanicamente alle priorità dei costruttori locali. Un nuovo stadio, una metropolitana leggera (che tanto leggera non è), un’ovovia e un nuovo ospedale sono le ricette salvifiche per far ripartire la città come se il mattone potesse compensare l’assenza di diritti sociali.
Abbiamo una possibilità, domenica 29 ottobre alle ore 17,00 presso il Teatro dell’Acquario, si terrà una grande assemblea pubblica per costruire un forum di discussione permanente, aperto a tutti e a tutte, sull’attualità e sul futuro dell’Area Urbana, per far emergere con forza quelle che, per i cittadini, sono le vere priorità.