Il questore di Cosenza, Giancarlo Conticchio, ha annunciato che per il concertone di capodanno, che vedrà l'esibizione degli Skunk Anansie a piazza dei Bruzi, ci saranno imponenti misure di sicurezza. Non sarà possibile festeggiare in piazza brindando con una bottiglia di spumante in quanto saranno vietate le bottiglie di vetro. Sarà inoltre vietata anche la vendita di superalcolici e di materiale esplodente.
Dunque saranno instaurati dei varchi di accesso e dei prefiltraggi per entrare nell'area pedonale? Ci saranno controlli e perquisizioni come se chi volesse festeggiare in piazza dovesse trovarsi all'ingresso di uno stadio?
Tutto ciò è in perfetta linea con l'acuirsi delle paranoie securitarie in tutto il resto del paese. Un estensione del controllo sociale che abbiamo visto anche durante quest'autunno in città con l'aumento esponenziale dei posti di blocco e della presenza fissa delle forze dell'ordine nelle piazze, nelle scuole e nell'università del nostro territorio. Quello che viene da chiedersi è se oggi, in nome di un apparente decoro urbano, sia più "indecoroso" brindare all'anno che verrà oppure sentirsi braccati dalla massiccia presenza di quelli agenti che si fanno garanti di una sicurezza oppressiva?
Oltre al danno arriva anche la beffa. Nella città della speculazione edilizia e della crescente emergenza abitativa, in cui i dati sulle famiglie che vivono in povertà continuano a rimanere preoccupanti, in cui tante e tanti si trovano costretti a sfidare il gelo senza avere un tetto sopra la testa, non solo vengono spesi ben 400.000 euro per realizzare le "buone feste cosentine", ma esse saranno anche all'insegna del securitarismo più becero.