A seguito dell’ennesima ed eclatante denuncia dei genitori del Quasimodo-Serra circa l’annosa querelle che li vede involontari e sfortunati protagonisti, e dopo la presa di posizione del Collettivo Autonomo Studentesco, il presidente della Provincia, Franco Iacucci, si è trincerato dietro un silenzio assordante. Abituato ad apparire e a ritagliarsi ampi spazi e tempi sui media cittadini ha preferito non rispondere alle preoccupazioni manifestate da centinaia di famiglie e studenti, salvo poi, nei crocchi cittadini, infangare e calunniare l’onorabilità e la professionalità di chi osa contrastare le sue affermazioni. Ciò la dice lunga sulla siderale difficoltà in cui si trova.
Si possono raccontare favole e inventarsi coefficienti strutturali fuori dal sistema numerico ufficiale ma quando ci sono documenti scritti e studiati da esperti, tutto viene a galla.
Chi ancora continua a sostenere che dietro la dichiarazione di inagibilità del Fermi e il conseguente domino tra istituti scolastici non ci sia nulla di strano lede la nostra intelligenza e quella di tanti cittadini onesti.
A tacere, incredibilmente, è anche la dirigente della ragioneria Pezzullo, dott.ssa Salvia, stimatissima dalle istituzioni cittadine ma poco attenta nei confronti della propria comunità scolastica. Cara preside, cosa aspetta a prendere parola rispetto all’inagibilità e al rischio crollo della scuola che dirige ? cosa ha da perdere ?
Negli ultimi mesi, grazie a un intreccio di sponsorizzazioni istituzionali, molti eventi di rilevanza sociale si sono svolti all’interno della ragioneria Pezzullo con la partecipazione immancabile di Franco Iacucci, del procuratore Spagnuolo e del vescovo Nolè. Quest’ultimo ha presenziato molte volte da protagonista indiscusso agli eventi del Pezzullo addirittura organizzando per il natale un pranzo dei poveri, mentre la dott. ssa Salvia e il Procuratore Spagnuolo hanno lavorato negli stessi anni a Vibo Valentia per poi trasferirsi entrambi a Cosenza accomunati da tante iniziative organizzate e svoltesi sempre nella stessa scuola.
A questo punto vorremmo capire qual è il perverso meccanismo politico-istituzionale che fa scegliere di lanciare una scuola alla ribalta, promuovendo vari tipi di iniziative sociali per essa e trasformandole in trampolino per le future iscrizioni e invece qual è il meccanismo per cui proprio un’altra scuola debba andare a fondo, rimanendo indifferenti alle iniziative proposte, diffamando chi ci lavora onestamente e augurandole, esplicitamente, di non avere iscrizioni a sufficienza per proseguire la propria vita scolastica.
E tutto questo avallato proprio da chi dovrebbe vestire i panni dell’imparzialità e della terzietà, senza scendere in campo indossando la casacca di una scuola o di un’altra.