Scusate , sono andata a fare un giro stamattina, ho visto le transenne e so, via Gaeta docet, che staranno lì per un bel pezzo. Che dire, per commentare dobbiamo prendere atto che siamo di fronte a due schieramenti in questa città –che non coincidono con nessun partito o gruppo politico istituzionale- e che rappresentano il panorama nazionale.Cosenza è ancora una volta città campione per fotografare il paese (dovremmo rendere la cosa ufficiale).
Da un lato, c’è chi ha deciso che, per esorcizzare i veri problemi, basta creare una realtà parallela, come nella fantascienza, in cui quello che si vede, se è brutto, preoccupante, disturbante, NON esiste davvero. Costoro hanno trovato un pifferaio magico dei poveri che li guida per COSENZA BELLISSIMA! con il suo circo di luci e musica. Dall’altro ci sono i delusi –come non capirli- che hanno buttato la spugna o sperano nell’extraterrestre che ci salverà. In mezzo ci dobbiamo mettere noi, secondo me; a partire da piccole, importanti azioni quotidiane, come si sta facendo del resto. Stare nei quartieri, parlare (che serve, come se serve, in un paese di sordi), non fargliene passare una. Per ora, forse, non vinceremo ma renderemo loro difficile fare come hanno sempre fatto.
Se la risposta è “il muro è sì pubblico, ma è stato fatto 10 anni fa quando non c’ero io sindaco” bisogna rispondere in modo razionale e cioè mettendosi a ridere forte! L’inadeguatezza istituzionale è il peggiore di tutti i mali e l’insipienza va derisa e combattuta coi fatti, meno con lunghe discussioni sui siti che vedono e spacciano una città al photoshop. Ora, in campagna elettorale, ad esempio, un’idea è presidiare pacificamente i quartieri, e se vengono –TUTTI- a fare la processione prendi-voti, accompagnarli cortesemente e fermamente alla porta, spiegando loro perché hanno perso il diritto di farsi vedere in giro.
Marta Maddalon