Abbiamo ricevuto e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, vittima di un caso di mobbing in un call center dell'area urbana. Una vicenda drammatica come tante ce ne sono sul nostro territorio dove, sempre più, lavoro è sinonimo di sfruttamento e prevaricazione.
Gentile Redazione,
Mi chiamo Bruno Martino e sono un 32enne di Montalto Uffugo in Provincia di Cosenza. Vorrei segnalare alla vostra testata dei gravissimi casi di sfruttamento e mobbing sul lavoro di cui sono stato vittima tra il 2015 e il 2016. Nel corso di quegli anni come molti giovani del posto ho avuto la “sfortuna” di lavorare presso alcuni call center situati all’interno di Commenda e dell’area industriale di Quattromiglia. All’interno di questi luoghi sono stato costantemente sottoposto ad una serie di vessazioni, angherie, oppressioni, prevaricazioni, sopraffazioni, umiliazioni, ingiurie, sgarbi, torti, violenze, sevizie e per giunta maltrattamenti psicologici di ogni tipo. Inoltre sono stato anche pagato al di sotto della soglia garantita da parte del Contratto Collettivo Nazionale Dei Lavoratori.
In seguito a queste terribili vicende ho sviluppato delle gravissime patologie neurologiche tra le quali è possibile annoverare ansia, depressione, allucinazioni, soliloquio, manifestazioni psicotiche, attacchi di panico, agorafobia, fobia sociale, tremori, vertigini, stanchezza cronica, comportamenti violenti e antisociali e pensieri suicidi. A causa di queste aziende che sono solite sfruttare i giovani, mi sono ammalato in maniera piuttosto consistente e rischio di diventare invalido al 100%.
Per quanto siano passati diversi anni ancora continuo a soffrire di queste serissime patologie e non sono più in condizioni tali da poter continuare a svolgere delle mansioni lavorative. Inoltre, in seguito a degli aspetti di natura ansiosa per me è anche difficile poter aver le forze fisiche e psichiche per poter effettuare un eventuale trasferimento al Nord o all’estero. Infine da diversi anni sono costretto ad assumere un’ingente quantità giornaliera di ansiolitici e antidepressivi come per esempio Sereupin, Sertralina, Venlafaxina, Xanax, Levopraid, Olanzapina e Alprazolam
Vorrei solamente affermare che mi sento profondamente indignato di tutto ciò che si è verificato nei miei confronti. A causa di queste patologie neurologiche ho completamente perso la mia dignità di cittadino italiano e sono consapevole che difficilmente potrò avere un futuro e una speranza di guarigione. Da diverso tempo sto anche frequentando numerosi specialisti per affrontare le cure mediche e di conseguenza sto pure spendendo diverse centinaia di euro per sostenere quest’ultime.
Mi sento inoltre profondamente offeso dalla classe politica locale, la quale permette l’esistenza di queste aziende di call center sul territorio e il conseguente sfruttamento della manodopera giovanile. Sono abbastanza consapevole di aver concretamente toccato il fondo e nutro l’assoluta necessità di far prevalere la giustizia. Ho già parlato con alcuni legali e ho attualmente l’intenzione di portare avanti delle cause per mobbing contro queste società incriminate.
Vorrei inoltre suggerire ai sindaci di Cosenza e Rende di condurre delle politiche concrete per quanto riguarda l’occupazione giovanile, senza ovviamente andare ad alimentare il solito “mercato” dei call center e affini. Per concludere, mi auguro che il mio appello possa essere ascoltato e possa effettivamente portare a un miglioramento delle condizioni lavorative nella nostra terra.