Ha generato polemiche a sinistra la presa di posizione sul tema della giustizia di Anna Falcone. Avvocato di Cosenza, promotrice del tentativo di rinascita della sinistra unita al Teatro Brancaccio e ora candidata con Liberi e Uguali a migliaia di chilometri dal proprio territorio. Potrà essere votata, infatti, a Roma, Bologna,Padova,Gorizia,Trieste,Como,Lecco e Sondrio, candidatura blindatissima.
Riferendosi a Potere al Popolo ha affermato: “vogliono togliere il carcere duro a mafiosi, camorristi e delinquenti veri. Un punto che non solo è incondivisibile per chiunque sappia cos’è la mafia e la criminalità organizzata, ma che io avrei evitato accuratamente di sventolare in campagna elettorale. Voglio essere votata da persone libere non dai clan e su questo non si transige”.
A stretto giro arriva la risposta di Sandra Berardi candidata nelle fila di Potere al Popolo al Senato in Calabria, dove vive, e in Puglia. Attivista e Presidente dell’associazione Yairaiha Onlus, da sempre in prima linea contro la tortura e per i diritti dei detenuti.
“E’ solo strumentalizzazione elettorale della peggior specie perché la Falcone – afferma Berardi- sa meglio di noi che i "clan “ votano gli interessi non i diritti. Chi ci accusa di voler fare un regalo alle mafie probabilmente non conosce la realtà carceraria e forse neanche le dinamiche clientelari che regolano le votazioni in Italia. Il 41bis è tortura, introdotto in via emergenziale e poi stabilizzato che non riguarda solo condannati in via definitiva ma anche persone in attesa di giudizio, quindi potenziali innocenti. Uno stato di diritto, basato sulla costituzione, non può e non deve ammettere la logica vendicativa, nemmeno verso il peggior criminale. l'art. 27 della costituzione lo conosce? Inoltre, limitarsi a leggere esclusivamente pochi punti di un programma articolato che parte da principi di giustizia sociale, equità, redistribuzione delle risorse, lotta alle mafie sui territori in chiave preventiva,è demagogia allo stato puro. I regali alle mafie si chiamano Tav, Ponte sullo Stretto o, più in generale, grandi opere. I regali alle mafie sono la privatizzazione dei beni comuni, a partire dalla sanità a finire alla gestione dei rifiuti”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’europarlamentare della sinistra europea Eleonora Forenza:”Noi chiediamo l’abolizione del 41bis non certo perché cerchiamo o vogliamo i voti dei clan, ma perché non vogliamo la tortura nelle carceri italiane. Si vergogni e chieda scusa, signor Anna Falcone”.